Autorità scioperi, ineludibile revisione legge, rappresentanza e referendum al centro
recepire TU rappresentatività sindacati e sì a referendum lavoratori
Roma, 30 (AdnKronos) - Le osservazione del ministro Delrio le trova "molto pertinenti e ragionevoli" condividendo il fatto che è ormai "opportuno e ineludibile" avviare una "riflessione pacata" sulla legge 146 per adattarla ai tempi. Due i temi "non più rinviabili" a cui mettere mano: rappresentatività sindacale e referendum. E' il garante per gli scioperi, Roberto Alesse, conversando con l'Adnkronos, a condividere la volontà del governo di intervenire sulla legge che regola lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
"Sarebbe davvero opportuno che si creassero delle condizioni favorevoli per avviare una riflessione pacata sulla legge 146 del '90 che tra qualche settimana compie 25 anni di vita; una buona legge, dai risultati positivi che ha civilizzato le ragioni del conflitto collettivo di lavoro, ma che deve essere in alcuni punti, solo in alcuni punti, aggiornata e adattata alle esigenze dei tempi. In una parola ammodernata", spiega ancora Alesse, secondo cui sono due i temi non più rinviabili, quello della rappresentatività sindacale che trascina con se anche l'altro, quello del referendum d'ingresso alle mobilitazioni.
"Non è più possibile che sindacati, con pochissimi iscritti, possano paralizzare interi servizi pubblici essenziali", dice pensando alla possibilità di recepire, nella legge, "il testo Unico 2014 sulla rappresentanza, firmato da sindacati e Confindustria" nel settore privato. E da qui, al referendum il passo è breve: "serve stabilire per legge che ciascuna proclamazione di sciopero debba essere sottoposta a referendum tra i lavoratori", aggiunge senza sbilanciarsi sul tipo di maggioranza che dovrebbe essere richiesta.
Alle viste, per il Garante, anche un inasprimento del sistema sanzionatorio al momento inadatto alla realtà. "Le sanzioni, pur già aumentate recentemente, continuano ad essere irrisorie anche in relazione di diritti dei lavoratori... se un grande gruppo aziendale, poniamo il caso, attuasse una condotta antisindacale le sanzioni sarebbero davvero irrisorie", prosegue ribadendo come il vero obiettivo, "la vera svolta" da ottenere con la revisione della 146 sarebbe quello di "arrivare a prevenire il conflitto, ad intervenire prima che si proclami sciopero".
Un compito, questo, che necessiterebbe, gioco forza, della trasformazione della mission dell'Authority stessa in una nuova Autorità delle relazioni industriali. "Occorre infatti calare sempre più l'autorità nel merito del conflitto per dare un contributo in chiave di mediazione, di conciliazione e di raffreddamento del conflitto collettivo", aggiunge Alesse. "La vera svolta si ha se l'Autortà viene messa in condizione di esercitare un potere d'ufficio finalizzato a raffreddare il conflitto prima che questo sfoci nello sciopero per depotenziare la protesta, disinnescarla, rafforzando il ruolo e i compiti dell'Autorità che dovrebbe diventare una Autorità delle Relazioni Industriali", propone sicuro di sollevare ancora una volta le forti critiche dei sindacati.
"I sindacati mal sopportano la nostra attività di mediazione forse perché ancora legati ad uno schema ideologico per il quale è meglio vedersela con il governo, andando direttamente allo scontro con l'esecutivo perchè solo questo potrà esaltare le sue ragioni", conclude.