Cuba, ex ambasciatore Usa in Vaticano: "Prego per successo Papa per nuova era"
il teologo di origine cubana Diaz, Francesco realizzerà missione di 'liberare, dialogare e partecipare'
Washington, 8 mag. (AdnKronos) - "Prego per il successo di Papa Francesco per una nuova era nelle relazioni tra Cuba e Stati Uniti". Così Miguel Diaz, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede durante il primo mandato di Barack Obama, all'Adnkronos alla vigilia dell'incontro, domenica in Vaticano per un'udienza privata, tra il Pontefice e Raul Castro, preludio della visita che il Papa farà a settembre nell'isola, prima di quella negli Stati Uniti.
"Papa Francesco ha affermato che la missione essenziale dei pontefici è di "liberare, dialogare e partecipare", in modo da creare canali di comunicazione tra la Chiesa e la società", continua il teologo cubano americano, ora alla Loyola University di Chicago, sottolineando di non avere "nessun dubbio sul fatto che il Papa realizzerà la questa missione portando il suo messaggio centrale di pietà e compassione a Cuba". Un messaggio di cui, aggiunge, l'isola caraibica ha "molto bisogno per affrontare le sfide che si trova di fronte: la riconciliazione tra i cubani nell'isola e fuori dall'isola, il rispetto dei diritti umani e della dignità della persona, il rispetto per le libertà umane fondamentali, la promozione della democrazia e la possibilità che tutti i marginalizzati e gli oppressi partecipino a pieno nella società cubana".
Papa Bergoglio coglierà le prossime occasioni per "esprimere la sua gratitudine per questa primavera nelle relazioni tra le relazioni" tra Cuba e Stati Uniti. Una primavera dovuta al personale impegno profuso dal Pontefice nei negoziati segreti tra Washington e l'Avana, frutto di un più lungo impegno da parte del Vaticano e dei precedenti Pontefici, come è stato ricordato lo scorso dicembre, al momento dell'annuncio della storica svolta tra l'Avana e Washington.
Il dialogo con Cuba è stato sempre un argomento centrale per Papa Bergoglio che, quando era arcivescovo di Buenos Aires, nel 1998 scrisse "Dialogos entre Juan Pablo II y Fidel Castro", libro in cui, spiega Diaz, si sottolinea che il "dialogo implica relazione, apertura agli altri, rispetto della dignità di tutte le persone". E "Papa Francesco sicuramente riecheggerà l'invito di Giovanni Paolo II a Cuba ad aprirsi al mondo e il mondo ad aprirsi a lei, ora che Cuba si sforza di avere una maggiore partecipazione nel mondo economico e le relazioni internazionali", aggiunge Diaz riferendosi alla nuova stagione, appunto la primavera di cui parla, che si è aperta con il disgelo tra Washington e l'Avana.
In questo quadro assume una particolare importanza il fatto che il Pontefice si rechi nei due Paesi durante lo stesso viaggio: "Sarà una storica visita, inviterà sia Cuba che gli Stati Uniti ad approfondire le relazioni diplomatiche. Come primo ambasciatore cubano-americano alla Santa Sede prego per il successo di Papa Francesco e aspetto pieno di speranza, insieme a mia moglie, i miei figli e agli amici cubano americani, una nuova era nelle relazioni tra Stati Uniti e Cuba".
E il viaggio pastorale di settembre sarà sicuramente l'occasione per Francesco per tornare ad esprimere la sua "posizione critica nei confronti del capitalismo neoliberista che ha definito un'economia che uccide", afferma ancora Diaz, ricordando la frase dell'enciclica Evangelii Gaudium" che è stata al centro di un grande dibattito negli Stati Uniti. Ma anche per criticare, conclude, "gli errori antropologici della società marxista-socialista che tende a valorizzare la persona solo per la sua funzione sociale, uccidendo quindi la sua singolarità e personalità".