Giustizia, l'Anm al governo: "Riforme timide e incoerenti"
Roma, 16 mag. (AdnKronos) - "Le decisioni adottate dalla politica" sulla giustizia sono state "troppo spesso caratterizzate da timidezza riformatrice, incoerenza, scelte di compromesso nascoste dietro interventi deboli" sulle quali l'Anm "non può esimersi dall'intervenire e dall'elaborare proposte che suggeriscono soluzioni ragionevoli". Lo ha sottolineato il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, in apertura del Comitato direttivo centrale.
Il presidente dell'Anm ha poi fatto riferimento "al travagliato iter di approvazione dei disegni di legge su corruzione e prescrizione che segnano interventi innovativi ma anche segnali di arretramento, con un dibattito pubblico che insiste meno sull'azione di contrasto e più sulla riforma delle intercettazioni". A giudizio di Sabelli "l'interesse verso la questione morale all'interno delle istituzioni pubbliche si affievolisce e si accresce una timidezza che limita gli effetti delle riforme e riduce l'impegno nel rafforzamento degli strumenti di contrasto alla corruzione".
E venerdì prossimo, 22 maggio, una delegazione dell'Associazione nazionale magistrati incontrerà il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. "Alle 12 del 22 maggio saremo ricevuti dal ministro della Giustizia - ha annunciato Sabelli - al quale avevo indirizzato una lettera in cui esprimevo il forte disagio per le ben note disfunzioni che affliggono la giustizia. In quella sede ci proponiamo anche di chiedere al ministro informazioni sulla gestione del passaggio all'amministrazione centrale della manutenzione degli edifici sede dei palazzi di giustizia".