Elisabetta II celebra gli 800 anni della Magna Carta
Cerimonia a Runnymede, dove il 15 giugno del 1215 Giovanni Senzaterra fu costretto dai Baroni inglesi a firmare lo storico documento
Londra, 15 giu. (AdnKronos) - Otto secoli dopo che il suo predecessore re Giovanni, il tiranno 'Senzaterra', fu costretto "con la spada" dai suoi baroni ad accettare la Magna Carta, la regina Elisabetta celebra oggi sulle rive del Tamigi, nello stesso luogo nel quale il 15 giugno del 1215 avvenne la storica firma, la nascita del documento ritenuto il fondamento della democrazia parlamentare. Insieme alla sovrana, migliaia di persone si sono radunate a Runnymede, nel Berkshire, nei pressi di Windsor, per una elaborata commemorazione alla quale prendono parte anche altri membri di rilievo della famiglia reale, esponenti parlamentari e di governo e il premier David Cameron.
Eppure, per quanto gli inglesi vadano fieri del documento con il quale per primi tracciarono la strada delle libertà fondamentali, dei diritti umani e dello stato di diritto, furono gli americani della American Bar Association, nel 1957, i primi ad erigere un memoriale sul luogo dove re Giovanni, dopo aver perso in Francia la Normandia e l'Angiò fu costretto a cedere alle richieste dei baroni ribelli, stanchi di finanziare le sue fallimentari spedizioni militari. L'Aba rese così omaggio alla Magna Carta che, attraversando l'Atlantico insieme ai padri pellegrini, divenne ispirazione della Costituzione degli Stati Uniti. Dove sorge il monumento verrà ora inaugurata una installazione di arte moderna.
Ottocento anni fa i baroni ribelli non potevano immaginare l'importanza che il documento estorto con la forza a re Giovanni avrebbe poi avuto come prototipo delle moderne costituzioni. Del resto, il documento allora aveva significato solamente per coloro che erano già ricchi, liberi e possessori di terre. Ma al suo interno, tra le 3.500 parole scritte in latino su pergamena, si trovavano i semi di un pensiero rivoluzionario: l'idea che la legge non era più in balia dell'arbitrio di un sovrano o di un governo. E' questa la grande eredità egalitaria della Magna Carta, l'idea tutti siamo uguali davanti alla legge e che nessuno è al di sopra di essa.
Il documento, subito sconfessato dal re e poi annullato dal papa nove settimane dopo, fu riscritto nel 1216, nel 1217 e nel 1225 e poi confermato nella legge inglese nel 1297, 81 anni dopo la morte di Giovanni Senzaterra. Della Carta esistono ancora quattro copie, due custodite nella British Libr
ary ed altre due, rispettivamente, nelle cattedrali di Lincoln e Salisbury. Il re non aveva alcuna intenzione di diffondere o applicare il documento. Furono i vescovi dell'epoca che invece lo fecero copiare e distribuire nel regno e poi custodire nelle loro cattedrali.