Scuola, proteste in piazza contro il via libera alla riforma
Roma, 25 giu. (AdnKronos) - Centinaia di insegnanti e studenti in piazza a Roma nel giorno in cui il Senato è stato chiamato a votare la fiducia al governo sulla riforma della scuola. Il corteo, partito da piazza Bocca della Verità, ha attraversato il centro città passando per corso Vittorio Emanuele e fermandosi a piazza S.Andrea della Valle, dove le forze dell'ordine hanno impedito ai manifestanti di proseguire in direzione Palazzo Madama.
Tra gli slogan e gli striscioni, si ascolta la diretta della decisioni in Senato. E, al momento della fiducia guadagnata dal governo, è inevitabile che si alzi il grido "Vergogna". "Siamo arrabbiati perché chi avrebbe dovuto stare dentro e dire no, è uscito - dice un insegnante - Noi andiamo avanti lo stesso. Siamo disposti ad arrivare fino al presidente Mattarella".
"Non hanno voluto ascoltare nulla, non hanno voluto accettare la sfida del confronto - dice la senatrice Sel Loredana De Petris, presente in piazza. Passare sulla scuola vuol dire mettere le mani sulla società. La stella di Renzi ha smesso di brillare, la ministra Giannini non ha avuto il coraggio di replicare, di dire nulla. Parlano di merito e competenza, ma non capiscono quali sono i problemi della scuola. Dopo 20 di riformette il disastro è davanti agli occhi di tutti."
"Io denuncio - ha proseguito - il ruolo di Grasso che ha fatto calpestare le regole, ha servito solo il governo Renzi. La delusione è forte, ma non dobbiamo rassegnarci. Tutti insieme dobbiamo fare uno sforzo. In gioco ci sono i valori della costituzione e i cardini della società", ha concluso.
Insegnanti e studenti hanno poi deciso di rimanere in piazza S.Andrea della Valle per organizzare una assemblea autogestita e discutere insieme del da farsi. "Dobbiamo essere uniti e proseguire questa battaglia", dicono alcuni partecipanti davanti ad una folla seduta per terra, lungo corso Vittorio Emanuele. All'assemblea ha preso la parola anche il senatore M5s Francesco Campanella che ha insistito sulla incostituzionalità della riforma e ha incitato i partecipanti a continuare a far sentire la voce della scuola italiana.