Parte il risiko degli aeroporti, tra fusioni, ipo e nuovi matrimoni
da nord a sud, agenda ricca di appuntamenti fin dai prossimi giorni
Roma, 11 lug. (AdnKronos) - Grandi manovre estive nel risiko degli aeroporti italiani. Dagli scali lombardi al nuovo polo toscano, passando per quelli romani; da fusioni già operative a nuovi matrimoni nell'aria e approdi in Borsa, sono molti i dossier 'caldi' che animano queste settimane estive con un'agenda ricca di appuntamenti fin dai prossimi giorni ma che fa prevedere interessanti sviluppi anche per i prossimi mesi.
Il primo appuntamento in calendario è quello del 14 luglio quando è previsto il debutto a Piazza Affari dell'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. Proprio giovedì, a seguito della conclusione dell'offerta globale di vendita e sottoscrizione finalizzata all'ammissione alle negoziazioni delle azioni sul mercato telematico azionario, è stato fissato a 4,50 euro il prezzo delle azioni. Nonostante le fibrillazioni e le tensioni di questi giorni sui mercati, la società ha collocato oltre 14 milioni di azioni ordinarie, oggetto dell'offerta, corrispondenti al 38,92% (esclusa l'eventuale greenshoe) del capitale. Il controvalore dell'offerta globale è di circa 63,2 milioni e all'esito dell'operazione la capitalizzazione della società sarà pari a 162,4 milioni. Come previsto dal Masterplan al 2023, gli investimenti in campo ammontano complessivamente a 371 milioni di euro e sono previsti interventi di ampliamento dell'attuale aerostazione e la costruzione di un nuovo molto partenze.
Altro appuntamento, a strettissimo giro di posta, è in Toscana. Per il 15 luglio, è convocata, infatti, l'assemblea degli azionisti di Toscana Aeroporti, la prima da quando è diventata operativa (il primo giugno scorso) la fusione tra la Sat, la società di gestione dell'aeroporto di Pisa, e Adf, la società dello scalo fiorentino. All'ordine del giorno la nomina della nuova squadra di comando della società. A guidare il timone dovrebbero essere chiamati come presidente Marco Carrai, presidente di Adf, e come amministratore delegato Gina Giani, ad della Sat. Con questo tassello, l'intera operazione sarà completata. Si realizza così un unico sistema aeroportuale, uno dei più importanti del Paese, e grazie alle sinergie tra i due scali, sarà possibile aumentare il numero di destinazioni e delle compagnie aeree presenti con un adeguamento delle rispettive infrastrutture. Toscana Aeroporti conta di raggiungere nel 2029 oltre 130 destinazioni nel mondo, 45 compagnie aeree e 160 frequenze giornaliere. I due scali manterranno la loro specificità nella specializzazione del traffico aereo: l'aeroporto Vespucci continuerà a sviluppare il traffico business e leisure attraverso i full service carrier, collegando i principali hub europei; l'aeroporto Galilei privilegerà il traffico turistico gestito da vettori low cost, i voli cargo e punterà anche allo sviluppo di voli intercontinentali.
Dalla Toscana a Roma. Da ormai oltre due mesi, l'aeroporto 'Leonardo da Vinci' è ancora alle prese con le pesanti conseguenze dell'incendio, che il 7 maggio scorso, ha devastato il Terminal 3 dello scalo. Ma oltre ai problemi di gestione operativa, Adr è alle prese con il dossier relativo al riassetto societario. Sul tavolo, da mesi, c'è la cessione di una quota di minoranza del 30%, che cederebbe in due distinti pacchetti del 15%.Tra i possibili investitori c'è il fondo Adia di Abu Dhabi, che sarebbe interessato a un posizionamento su Roma dopo l'ingresso di Etihad nel capitale di Alitaliacon una quota del 49%. Ma per l'acquisto dell'altra quota del 15% in pista ci sarebbero altri investitori stranieri. Tra i nomi che circolano quello di Wren House, società controllata dalla Kia (fondo sovrano del Kuwait). Interessati, secondo i rumors, un fondo pensione nordeuropeo, il fondo canadese Borealis mentre si parla anche di un fondo sovrano cinese. L'obiettivo indicato dall'azionista Atlantia che controlla Adr è quello di fine anno. Ma come ha detto l'ad, Giovanni Castellucci, in occasione dell'ultima assemblea degli azionisti, l'operazione deve essere "un'occasione" e che si realizza "solo a condizioni per noi interessanti" anche in vista di nuovi investimenti internazionali che quello sull'aeroporto di Nizza.
Tornando al Nord, c'è un'altra partita destinata a entrare nel vivo e riguarda gli aeroporti lombardi. A fine giugno, la Sea, la società aeroportuale che gestisce Malpensa e Linate, e la Sacbo, la società dello scalo di Bergamo, hanno dato mandato all’Università degli Studi Bergamo il compito di valutare la possibilità della "costituzione di un unico soggetto a cui afferiscano, anche indirettamente" le gestioni dei tre aeroporti. La valutazione prevede, tra le cose, l'analisi dello scenario di riferimento macro e microeconomico; l'analisi di contesto normativa nazionale e comunitario, l'analisi degli assetti azionari, pubblici e privati e l'analisi degli elementi di convenienza economico-finanziaria, con un possibile piano industriale. Secondo le previsioni, lo studio per la realizzazione del polo unico aeroportuale lombardo dovrebbe essere pronto per la fine di agosto.
Ma anche al Sud i cantieri sono aperti. In primo luogo perchè, sulla falsariga del nuovo piano nazionale degli aeroporti, lo scenario che dovrebbe profilarsi è quello della costituzione di due poli aeroportuali: Palermo-Trapani per la Sicilia occidentale e Catania-Comiso per la Sicilia orientale. Intanto, anche la Sac, la società di gestione dell'aeroporto di Catania Fontanarossa, ha acceso i motori in vista di un approdo in borsa, che potrebbe avvenire tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo. A breve è attesta la nomina di un global coordinator. La società ha avviato, nel luglio dell'anno scorso, un percorso di quotazione tramite ops, per ottenere l’equity necessaria ai futuri investimenti previsti dal piano quarantennale per un impegno di circa 500 milioni di euro.