Grecia, Eurogruppo al via. Berlino gela Atene: "Negoziati estremamente difficili"
Atene, 11 lug. (AdnKronos/Dpa) - Si annuncia molto lunga la riunione dell'Eurogruppo, convocato in sessione straordinaria per valutare la possibilità di avviare i negoziati per un nuovo programma di sostegno alla Grecia.
Per il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, sull'accordo con Atene "ancora non ci siamo. Ci sono problemi sia di sostanza che di fiducia" ha detto, entrando alla riunione dei ministri delle Finanze dell'area euro dedicata alla Grecia.
Ancora più duro il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, il quale prevede che le discussioni di oggi saranno "estremamente difficili". "Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati" europei, ha aggiunto. Schaeuble, arrivando alla riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, ha spiegato che "il problema prima di tutto è che la situazione, che alla fine dello scorso anno, nonostante tutto lo scetticismo, era incoraggiante, è stata distrutta in modo inconcepibile negli ultimi mesi". In questo senso "non sarà assolutamente sufficiente" se Atene ripropone delle riforme che erano già state presentate per i precedenti programmi di salvataggio, ha insistito il ministro tedesco, notando che gli indicatori economici della Grecia "sono terribilmente negativi".
Molti ministri delle Finanze dell'area euro hanno espresso cautela, se non vero e proprio scetticismo, sulle proposte di riforme presentate dal governo greco nell'ambito della richiesta del programma di aiuti con il fondo salva-Stati Esm. Altri, con il sostegno dei commissari Ue Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, le hanno giudicate una buona base per negoziare.
E se per alcuni ministri le riforme presentate dall'esecutivo di Alexis Tsipras sono insufficienti per il terzo piano di salvataggio in cinque anni, altri hanno sottolineato un problema di fiducia, dopo cinque mesi di negoziati sterili, culminati nel referendum di domenica scorsa.
Come ha sottolineato il ministro irlandese delle Finanze, Michael Noonan, il voto "è stato una vittoria politica per il governo greco, ma è stato economicamente e socialmente disastroso". Per il ministro "sono stati fatti dei danni e sarebbe stato meglio se quello che sta avvenendo oggi fosse accaduto a febbraio" e in particolare il governo greco dovrebbe riguadagnarsi la fiducia dei partner dell'area euro approvando in Parlamento nelle prossime due settimane le riforme proposte.
Il collega spagnolo, Luis De Guindos, ha sottolineato che quelle proposte da Atene "sono solamente una lista di azioni prioritarie. Si dovrà preparare un nuovo memorandum per il programma, se i negoziati vanno avanti. Il segretario di Stato olandese, Eric Wiebes, ha espresso "serie preoccupazioni sull'impegno del governo greco e sulla sua capacità di attuare le riforme". Duro anche il ministro slovacco, Peter Kazimir. "Le proposte greche sarebbero appropriate per completare il secondo programma, ma temo che non saranno abbastanza per il terzo". Inoltre, ha spiegato, "vedo un enorme problema con l'analisi delle istituzioni sulla sostenibilità del debito".
Più possibilista il responsabile lussemburghese delle Finanze, Pierre Gramegna, secondo cui "il piano greco non è molto distante da quello che c'era sul tavolo delle trattative. Sarà importante come questo sarà tradotto in legge". E, ha sottolineato a margine dell'Eurogruppo a Bruxelles, "è ovvio che la Grecia ha bisogno di un aiuto sul debito. Non so quando ne parleremo, ma non ha senso rimandare la discussione".
Per lo sloveno Dusan Mramor "ci sono ancora alcune questioni aperte, ma ci sono anche delle possibilità". Il maltese Edward Scicluna ha sottolineato che "abbiamo bisogno di rassicurazione sull'attuazione delle proposte".