Rifiuti, fu perno 'sistema Cerroni': sequestrati beni per 7,5 mln ai suoi eredi
Roma, 20 lug. (AdnKronos) - Beni per 7,5 mln di euro, tra i quali un impianto fotovoltaico, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza agli eredi di Arcangelo Spagnoli, morto nel 2012, definito dagli investigatori il "perno centrale del sistema criminale ideato da Manlio Cerroni, dominus della discarica più grande d’Europa Malagrotta, già indagato per reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, alla frode in pubbliche forniture, alla truffa, all’abuso d’ufficio, al falso ideologico con i relativi reati satellite".
I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno eseguito una misura di prevenzione emessa dal Tribunale della Capitale, sezione specializzata misure di prevenzione, nei confronti degli eredi di Spagnoli. Il provvedimento di sequestro è stato eseguito dal nucleo di polizia tributaria della Capitale, al termine delle indagini delegate dalla procura nei confronti degli eredi di Spagnoli, che a lungo, fino al giugno 2008, ha rivestito la carica di responsabile unico del procedimento in seno all’Ufficio del commissario straordinario per l'emergenza ambientale della Regione Lazio.
Secondo quanto fa sapere in una nota la guardia di finanza, Spagnoli ha rappresentato il “punto di snodo fondamentale tra la struttura commissariale, la Regione e il gruppo Cerroni”, nonché “vera e propria Quinta Colonna dell’organizzazione”. (segue)
Le fiamme gialle, analizzando i flussi finanziari, hanno messo in luce la "sproporzione tra i redditi percepiti da Spagnoli e il cospicuo patrimonio dallo stesso dipendente pubblico accumulato, di cui, dopo la morte, hanno potuto beneficiare gli eredi, consorte in seconde nozze e tre figlie". Beni oggetto dell’odierno sequestro. "A fronte delle indagini svolte, la sezione specializzata misure di prevenzione del Tribunale Ordinario di Roma ha ritenuto che la sproporzione patrimoniale sia stata frutto delle numerose condotte criminali emerse nel corso delle indagini - sottolinea la guardia di finanza - Basti pensare che, dal 2005 al 2011, il defunto ha acquistato titoli, fondi comuni, certificati di deposito, polizze vita per un totale di quasi 6 milioni di euro, di cui ben 3,7 milioni provenienti da versamenti di puro contante".
Il valore complessivo dei beni sottratti alla disponibilità degli eredi del proposto ammonta a circa 7,5 milioni di euro. Tra i beni sequestrati 4 appartamenti, con relative pertinenze (una cantina e due box auto), due a Roma, uno in provincia di Siena, per il valore di circa 2 milioni di euro, e l’ultimo a Lugano (Svizzera), per un valore economico di circa 500 mila euro e per il quale è stata avviata una apposita rogatoria internazionale.
Sigilli anche a tutte le quote sociali della S.T.Q. S.r.l. e il relativo compendio aziendale composto da un capannone industriale e un impianto fotovoltaico in provincia di Macerata, per un valore economico complessivo pari a circa 3 milioni di euro, e alle somme depositate sui conti correnti degli eredi, fino alla concorrenza di circa due milioni di euro.