Riforme, ddl 'sommerso' da 500mila emendamenti. Cresce fronte per Senato elettivo
Roma, 7 ago. (AdnKronos) - Riforma costituzionale 'sommersa' da oltre mezzo milione di emendamenti. E' il numero monstre di proposte di modifica al ddl sul Bicameralismo e il Titolo V della Costituzione, depositate in commissione Affari costituzionali al Senato, il cui termine per la presentazione è scaduto oggi alle 13. Complessivamente il numero degli emendamenti presentati è di 513.449.
Del resto un'avvisaglia del fatto che il ddl sul Bicameralismo e il Titolo V avrebbe dovuto scavalcare il muro degli emendamenti, si era avuta l'altro ieri, quando il vice presidente del Senato e 'stratega' leghista dell'ostruzionismo, Roberto Calderoli, aveva annunciato la presentazione di 510.000 proposte di modifica in commissione a palazzo Madama.
Qualcosa di molto più ampio ed esteso delle rinomate 'lenzuolate' bersaniane che Calderoli ha fatto copiare su 12 cd che poi ha consegnato alla segreteria della Affari Costituzionali. Per la precisione gli emendamenti leghisti sono 510.293 ed è un numero così elevato che demolisce il record precedente (detenuto sempre da Calderoli), che si era fermato a quota 47.200.
Per non sbagliare il Senato ha pubblicato una tabella nella quale sono riepilogati tutte le proposte di modifica depositate dai gruppi. Dopo la Lega i più attivi sono stati Forza Italia, 1.075 e Sel, 1.043. Poi la componente "Fare" del gruppo Misto con 259; Gal, 215; M5S, 194. Conservatori Riformisti, 124. Il Pd ne ha depositati 'solo' 63.
Commentando le ultime dichiarazioni di Enrico Buemi del Psi, il quale ha sottolineato come l'elettività del Senato sia un tema sentito non solo dalla minoranza dem, il senatore del Pd Vannino Chiti afferma: "Sul pieno superamento del bicameralismo paritario, che non mortifichi però la sovranità dei cittadini e il ruolo di garanzia e rappresentanza dei territori del futuro Senato, vari gruppi parlamentari concordano''.
Secondo Chiti "è una questione non riducibile ai luoghi comuni di certa politica e di certa stampa su una lotta interna al Pd. 28 senatori Pd e 12 senatori del gruppo delle Autonomie, che fanno parte della maggioranza che sostiene il governo, Sel e M5S, Lega e Forza Italia si ritrovano su questa impostazione".
La vice segretario del Pd Debora Serracchiani sottolinea: "Siamo impegnati sul cammino delle riforme, sono talmente importanti per il Paese che possiamo discuterne con altre forze politiche lo faremo, non è un Patto del Nazareno ma senso di responsabilità di fronte al Paese".