Roma, 18 set. (AdnKronos) - In arrivo norme più stringenti contro il degrado nelle "aree urbane di particolare pregio". In tali zone alcune condotte illecite, come l'abuso di alcol, l'uso di droga, il bivacco, il commercio abusivo o l'accattonaggio, potrebbero essere presto punite con sanzioni pesanti, fino a far scattare per i più recidivi la reclusione. A quanto apprende l'Adnkronos. è una delle misure previste della bozza di ddl sulla sicurezza urbana, ieri al centro dell'incontro al Viminale tra il ministro dell'Interno Angelino Alfano e i sindaci delle città metropolitane. Il testo, che continua a essere limato, prevede l'individuazione di aree particolarmente tutelate. Il sindaco di una città metropolitana e il prefetto potranno, con un patto, individuare delle "aree urbane di particolare pregio artistico, storico o architettonico, o interessate da consistenti flussi turistici da sottoporre a particolare tutela....". In queste aree si punta a una repressione più dura delle condotte illecite, soprattutto recidive, legate all'abuso di bevande alcoliche, uso di sostanze stupefacenti o pscicotrope, accattonaggio invasivo, commercio abusivo, divieti di stazionamento, divieti di occupazione dello spazio pubblico. La bozza prevede infatti che simili comportamenti in un'area 'tutelata' vengano colpiti con una sanzione pecuniaria amministrativa dai 300 ai 900 euro e un allontanamento 'verbale'. Per il recidivo che viene 'pizzicato' in quell'area una seconda volta, la sanzione raddoppia passando ad essere dai 600 ai 1800 euro e l'allontanamento viene rivolto per iscritto, tanto che una copia del provvedimento viene inviata al Questore. Alla terza volta scatta la reclusione: nei casi in cui la condotta viene ancora una volta reiterata, la violazione dell'ordine di allontanamento viene punita con la reclusione da 1 a 3 anni. Il testo prevede poi un rafforzamento dei poteri dei sindaci, a partire dalle ordinanze, contro fenomeni di illegalità quali lo spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con l'impiego di minori e disabili, abusivismo, illecita occupazione di spazi pubblici, violenza anche legata all'uso di alcol e comportamenti anche contrari alla pubblica decenza. Potrebbero essere previste multe dai 100 ai 500 euro. L'ipotesi che si starebbe poi vagliando è quella di prevedere sanzioni accessorie, come l'allontanamento o il sequestro e la confisca di oggetti nei casi di abusivismo commerciale. Il testo punta ad attribuire ai primi cittadini delle grandi città, in difesa del diritto al riposo dei residenti, potere di intervento sugli orari e la chiusura di esercizi commerciali. A difesa del decoro, infine, i primi cittadini potranno dire la loro non solo in aree ed edifici pubblici, ma anche sul patrimonio privato. Quindi, se il privato non ottempererà, ad esempio a ripulire un edificio dalle scritte dei writer o a togliere dal degrado un'area dismessa, il Comune potrà intervenire.