Torino, 20 set. - (Adnkronos) - "La porta del dialogo è sempre aperta credo però che sia giusto che non ci siano veti. Sicuramente non ci sono da parte della maggioranza a maggior ragione non devono esserci da parte della minoranza". Così il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi al suo arrivo alla festa Left Wing in corso a Torino. Il ministro si è poi detta "assolutamente fiduciosa sul risultato finale e cioè che si arriverà all'approvazione in Senato delle riforme costituzionali entro il 15 di ottobre. Lo faremo perché ci sono tutte le condizioni per farlo, lo abbiamo visto anche nei giorni scorsi, c'è una maggioranza ampia in Senato ovviamente c'è un 90% della riforma condiviso ci sono ancor pochi punti da definire, siamo al lavoro nei prossimi proseguiranno i confronti su questi". "Ridurre tutto il dibattito alle modalità di elezioni dei senatori svilisce il senso di riforma storica" sottolinea il ministro. "Non si può rimettere tutto in discussione e ricominciare da capo per un singolo comma di un singolo articolo, non sarebbe serio anche per tutto il lavoro che ancora abbiamo da fare, la Legge di Stabilità, la conclusione della riforma sulla Giustizia, il completamento di quella della Pa. Sono tante le sfide da portare avanti. Come Pd non possiamo fermarci su un singolo comma", ha aggiunto. E' ottimista il senatore Pd Luciano Pizzetti, sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento. "La riforma della Costituzione può essere davvero un processo largamente condiviso. Ritengo che le affermazioni fatte oggi da Bersani e Speranza in due interviste, se confermate, possono rappresentare un punto di svolta". "La composizione del nuovo Senato definita nell'art 2 è accolta, così come la necessità di non ripartire da capo. L'intervento sul comma 5 dell'art 2, come ipotizzato nei giorni scorsi dalla ministra Boschi, a questo punto è la via maestra da percorrere. Messa in salvaguardia l'acquisizione che il nuovo Senato rappresenta le istituzioni territoriali, sancire nel comma 5 dell'art 2 il principio costituzionale della partecipazione diretta dei cittadini nella scelta dei senatori-consiglieri regionali rappresenta un'opportunità da cogliere, generatrice di largo consenso dentro e fuori il Pd". "Una soluzione che aiuterà il presidente Grasso nelle sue autonome decisioni, perché frutto di quella larga intesa da egli sempre auspicata come premessa politica alla doverosa scelta istituzionale. Sarà poi una legge quadro nazionale a dare operatività al principio costituzionale. Carpe diem", conclude Pizzetti.