Roma, 23 set. (AdnKronos) - Riprende nell'aula del Senato la discussione generale sulla riforma costituzionale. Il Pd ha trovato un'intesa, che la minoranza considera "degna", attorno a tre emendamenti presentati dalla maggioranza. Sono ancora sul tavolo, ma potrebbero essere ritirate, le 17 proposte di modifica della minoranza Pd, che intervengono anche e soprattutto sui temi affrontati dagli emendamenti della maggioranza. Dalla Lega arrivano una valanga di emendamenti al ddl Boschi: 82.730.460. I 5 Stelle hanno confermato le 210 proposte di modifiche delle ultime settimane. Da Forza Italia sono stati presentati 1.173 emendamenti. Ammontano a 160, invece, le proposte di modifica presentate dai fittiani, ovvero da Conservatori e riformisti. Sono infine 61 mila gli emendamenti di Sel. VALANGA DI EMENDAMENTI DALLA LEGA - La delegazione del Carroccio, capitanata da Roberto Calderoli, si è presentato agli uffici di Palazzo Madama con 82.730.460 proposte di modifica. Gli emendamenti sono stati raccolti in alcuni dvd perché, viene spiegato, "sarebbe servito un Tir per portarli tutti", scherza Calderoli con i responsabili del servizio Assemblea.Gli 82 milioni di emendamenti? "Da guinness", ride il senatore del Carroccio. EMENDAMENTI MAGGIORANZA - Il testo dell'emendamento della maggioranza al quinto comma dell'articolo 2 recita: i futuri senatori, con la nuova riforma costituzionale in discussione a Palazzo Madama, saranno individuati "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge". Con questa proposta di modifica si punta dunque a superare lo scoglio sull'elettività del Senato, ricompattando il Pd. Con gli emendamenti della maggioranza, che hanno permesso il raggiungimento dell'intesa con la minoranza Pd, vengono riconosciute al Senato più funzioni e poteri di controllo. In particolare, con la proposta di modifica all'articolo 1, viene puntualizzato come a Palazzo Madama spetti l'esercizio di "funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica". Il Senato, si aggiunge poi, "valuta le politiche pubbliche e l'attività delle pubbliche amministrazioni e verifica l'impatto delle politiche dell'Unione europea sui territori. Concorre ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del governo nei casi previsti dalla legge e a verificare l'attuazione delle leggi dello Stato". L'emendamento della maggioranza all'articolo 37 del ddl Boschi, prevede che la Corte Costituzionale sia composta da 15 giudici, dei quali un terzo nominati dal Presidente della Repubblica, un terzo dalle supreme magistrature, "tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica". Una modifica, anche questa, che va incontro alle richieste della minoranza. MINORANZA PD: RAGGIUNTA MEDIAZIONE DEGNA - "Gli emendamenti presentati sulla eleggibilità dei senatori, sulle funzioni e competenze del Senato, frutto di un confronto e lavoro comune nel Pd, sono positivi. Esprimono una ritrovata unità nel partito e consentono un impegno unitario sui temi delle riforme e dell'azione di governo''. Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti. ''Sono soddisfatto che si sia raggiunta una mediazione degna - aggiunge l'esponente dem - i senatori saranno sindaci e consiglieri regionali, ma saranno i cittadini a sceglierli''. BERSANI: "SUCCESSO DEL PD, ORA AVANTI SENZA STRAPPI" - L'intesa raggiunta sulla riforma costituzionale "è un bel successo del Pd e spero che in questo clima nuovo, tutti assieme e senza più strappi, si possa lavorare ancora per perfezionare la riforma", ha ribadito Pier Luigi Bersani intercettato dai cronisti a due passi da Palazzo Montecitorio. "Gli elettori scelgono i senatori - ha aggiunto - questo è il principio costituzionale, i dettagli si vedranno, come giusto, nella legge elettorale". CUPERLO: "INTESA PASSO DECISIVO PER UNITA' PD" - L'intesa raggiunta sul ddl Boschi ''è una buona notizia, una soluzione valida che garantisce ai cittadini la scelta dei futuri senatori, accogliendo così la richiesta di fondo avanzata dai 25 senatori'' della minoranza dem, afferma Gianni Cuperlo commentando all'Adnkronos l'accordo. QUAGLIARIELLO: "DICIAMO SI' MA ITALICUM SARA' PROBLEMA PER GOVERNO" - Il coordinatore Ncd Gaetano Quagliariello nel suo intervento al Senato ha detto: "Le riforme non sono in discussione. Ma, un minuto dopo, questo dibattito sulle riforme ne genererà un altro, che investirà sia i rapporti interni a una coalizione di governo che la legge pone fuori-legge, sia la collocazione politica. E' un problema che personalmente mi riguarderà. E credo riguarderà quanti hanno fin qui contribuito al cammino delle riforme ma non intendono consentire l'estinzione della propria cultura politica".