Anche le cambiali in calo, -18% Roma, 25 set. - (AdnKronos) - Assegni a vuoto dimezzati rispetto al 2012. È la fotografia che emerge dai dati raccolti dalle Camere di Commercio ed elaborati da InfoCamere per conto di Unioncamere. Tra il primo semestre 2012 e quello 2015, i titoli "cabriolet” si sono ridotti del 57% in termini di numero e del 63% in termini di valore. Anche l'andamento delle cambiali è diminuito, nello stesso periodo, del 37% in termini di numero e del 51% in termini di valore. Fra gennaio e giugno 2015, in particolare, le occasioni di notifica di mancato pagamento a un pubblico ufficiale da parte di cittadini e imprese sono state 388.305, per un valore complessivo di quasi 714 milioni di euro. L’81% dei “pagherò” è rappresentato da cambiali (315.283), mentre gli assegni costituiscono il 18% (70.218). Rispetto al primo semestre 2014, si registrano quasi 90mila effetti levati in meno (-19%) e una riduzione del monte complessivo superiore ai 233milioni di euro (-25%). Anche il numero degli assegni e delle cambiali si è ridotto nell'ultimo anno, rispettivamente del 21% e del 18%. In termini economici, il valore delle cambiali protestate diminuisce di oltre 135 milioni di euro, quello degli assegni di oltre 95 milioni. La frenata più vistosa tra il primo semestre 2014 e quello 2015 si è registrata in Valle d’Aosta (-48,77%); seguono Umbria (-28,66%) e Calabria (-23,40%). In termini monetari lo stop più evidente è però quello fatto registrare dalla Liguria (-61,54%) che distanzia di alcuni punti percentuali la Valle d'Aosta (-51,17% rispetto al 2014). Tra le province, se le grandi città come Roma, Milano, Napoli e Salerno guidano la classifica per numero di titoli protestati, in termini di importi levati salgono ai vertici della graduatoria Sondrio, Treviso, Pesaro e Urbino, in cui in media i “pagherò” superano i 3mila euro. In fondo alla classifica Trieste, Verbania (con importi medi di circa 800 euro) e Biella (911).