Roma, 28 ott. (AdnKronos) - "I segnali di ripresa" in Italia, Spagna e Portogallo, "lasciano sperare che la più lunga crisi economica della seconda metà del Novecento sia finalmente alle nostre spalle". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al decimo simposio Cotec Europa, promosso dal Cotec di Italia, Portogallo e Spagna, alla presenza dei rispettivi Capi di Stato, il re spagnolo Felipe VI e il presidente portoghese Anibal Antonio Cavaco Silva. In platea anche re Juan Carlos. Economia in ripresa - "Le previsioni di crescita del Prodotto interno lordo sono a questo punto una sfida politica e sociale, che richiama le nostre responsabilità, e che dobbiamo urgentemente aggredire livelli di disoccupazione ancora troppo alti, soprattutto per quanto riguarda i nostri giovani - ha detto nel suo discorso il capo dello Stato -. E' fondamentale che istituzioni e imprese lavorino in sintonia per trasformare questi primi indicatori positivi in tendenze più stabili e durature". Puntare su innovazione - Mattarella ha quindi sottolineato la necessità di "infondere nuova linfa nelle nostre capacità di innovazione e di adattamento a un mercato globale in costante evoluzione. Bisogna innovare per competere, per crescere. Per consentire all'industria europea, alla nostra industria -che oggi si guarda con sempre maggiore attenzione quale base per costruire una ripresa duratura- di rimanere all'avanguardia sia dal punto di vista qualitativo, sia tecnologico". Per Mattarella occorrono "progetti nuovi e investimenti strategici per aumentare la produttività del sistema e per costruire un nuovo patto sociale, alla cui base vi sia da un lato l'aumento necessario di produttività e dall'altro la crescita del lavoro, e dunque una riduzione delle diseguaglianze sociali". Il presidente ha quindi sottolineato "quanto sia forte la correlazione tra innovazione e crescita" da cui scaturisce la necessità di "maggiori investimenti in ricerca e sviluppo, maggiori incentivi nei confronti delle imprese innovatrici", di "strumenti finanziari specifici per finanziare le nuove start up, giovani talenti, partnership pubblico-privato che siano efficaci". Servono inoltre "legami tra accademia e impresa più stabili, attenzione al mercato del lavoro, potenziamento qualitativo dell'istruzione. Sono queste le chiavi per avviare una nuova fase di sviluppo". Ruolo Pmi - Mattarella ha poi ricordato l'esigenza di "un'attenzione particolare al tessuto delle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale delle nostre economie e che vanno incoraggiate a crescere", di fronte ad una "concorrenza sempre più serrata". Considerazioni che il Capo dello Stato ha sintetizzato sottolineando la necessità "di un 'nuovo rinascimento industriale' europeo, cardine essenziale per un rilancio nel segno dello sviluppo sostenibile". Mediterraneo - L'Europa "ha bisogno di un rinnovato protagonismo da parte dei Paesi mediterranei e di un deciso rilancio del processo di integrazione". "I Paesi mediterranei - ha concluso il Capo dello Stato italiano - possono e devono svolgere in molti campi una funzione propulsiva in Europa. Se oggi nell'Unione vi è meno Europa di quanto è necessario, ciò accade anche perché i Paesi del Sud non riescono a esercitare appieno quella spinta culturale che proviene dalla loro storia e dalla loro sensibilità. Una loro maggiore spinta arricchirebbe e arricchirà, l'intero continente e conferirebbe, e conferirà, ad esso quella prospettiva, quella visione globale che il Mediterraneo ha sempre suscitato".