Finisce l'era Marino, lasciano 26 consiglieri e arriva il commissario
Roma, 30 ott. (AdnKronos) - L'ora dello showdown è arrivata. Son arrivati nella sede dei gruppi consiliari del Campidoglio, in via del Tritone, i 25 consiglieri che hanno firmato le dimissioni, staccando, definitivamente, la spina al
sindaco di Roma Ignazio Marino. Lo scioglimento del consiglio potrebbe avvenire già oggi, domani la nomina del commissario. "Le firme non sono state apposte. Il notaio se ne fè andato", ha confermato, uscendo dalla sede dei gruppi, Ignazio Cozzoli, capogruppo capitolino di Conservatori e Riformisti. Secondo Cozzoli il numero di firme di consiglieri necessario per le dimissioni di massa sarebbe comunque stato raggiunto. "A breve - ha aggiunto - saremo in Campidoglio". "Abbiamo chiesto di formalizzare le dimissioni all'intera maggioranza in Campidoglio, che è la sede opportuna e non qui", ha aggiunto Cozzoli.
"Stiamo andando in Campidoglio per firmare le dimissioni. Sono 26 consiglieri, 21 della maggioranza e gli altri delle opposizioni. Ancora non abbiamo firmato il notaio sta preparando l'atto". Lo ha detto Roberto Cantiani, consigliere di Ncd lasciando la sede dei gruppi consiliari per recarsi in Campidoglio. Ai 19 consiglieri dimissionari del Pd si aggiungono Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato (Conservatori riformisti), Roberto Cantiani (Ncd), Alessandro Onorato e Alfio Marchini, Svetlana Celli (lista civica Marino), Daniele Parrucci (Centro Democratico).
Marino indagato - Intanto oggi è arrivata la conferma di una notizia che circolava già da diversi giorni: Ignazio Marino, è indagato dalla procura di Roma per il caso degli scontrini. Lui si difende: "E' un atto dovuto che serve per fare le indagini" ed "eventualmente arrivare anche a una archiviazione", sottolinea, rivendicando di essere stato "trasparente".
Il chirurgo sul fronte politico attacca: "Io mi chiedo perché di fronte a un sindaco che chiede un confronto in un luogo democratico" le forze politiche "utilizzano ogni strumento possibile" per impedire il confronto in un luogo in cui "ci si guarda negli occhi". "Se c'è una tale determinata ostinazione che porta i consiglieri a sottrarsi al confronto ci sarà un motivo che a me sfugge", aggiunge. Già stamattina, inaugurando una targa intitolata al presidente cileno Salvador Allende, il sindaco aveva detto: "Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato".
Eppure il primo cittadino è sempre più solo. Sulla vicenda scontrini arriva su twitter l'affondo dell'ormai ex assessore dimissionario ai trasporti di Roma Capitale Stefano Esposito: "Devo prendere atto di aver dato mia lealtà ad un bugiardo. #vergogna".
Grillo - Oggi l'atto finale. Ma è già polemica. "Che succede a Roma? La risposta è nella foto. Per sfiduciare Marino basta votare mozione M5S. Perchè il Pd non lo fa?", ha scritto su Twitter Beppe Grillo riferendosi a un sondaggio sui risultati alle urne se si andasse oggi stesso al voto nella Capitale. Il M5S, nella proiezione, è avanti, al 33%; il Pd secondo fermo al 17%.
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