Bari, 7 nov. (Adnkronos) - La guardia di finanza e la polizia di Stato di Bari hanno arrestato due persone accusate di essere coinvolte nell'omicidio del presunto pusher 21enne Cristian Midio, ucciso a colpi d'arma da fuoco in un agguato nel rione Carrassi di Bari lo scorso 3 novembre. In manette sono finiti Giuseppe Simeone, 33 anni, ritenuto il mandante del delitto, e Nicola Angiola, 46. Una terza persona, che è ritenuta l'esecutore materiale dell'agguato a Midio, è latitante. I due arrestati, dopo un lungo interrogatorio in Questura, hanno deciso di confessare. Angiola, secondo quanto accertato dagli investigatori, guidava lo scooter con cui i sicari hanno raggiunto il luogo dell'omicidio. I due sono stati trovati in possesso di diverse armi tra cui un fucile mitragliatore Kalashnikov. All'origine dell'omicidio ci sarebbe un litigio tra donne, in particolare uno sgarro alla moglie del presunto boss Simeone, capo del rione Carrassi per conto del clan Diomede. Simeone, reo confesso, dopo che la moglie era stata insultata e aggredita per strada da una donna di un clan rivale, avrebbe ordinato ai suoi affiliati la vendetta. "Prendete le armi e andate in strada e uccidete il primo affiliato alla cosca Anemolo", ha detto ai suoi uomini. A pagare con la vita l'affronto alla donna del boss è stato Midio, che nulla aveva a che fare con quanto accaduto. È stato ucciso perché ha avuto la sfortuna di incrociare i killer del boss Simeone incaricati di eliminare il primo che gli capitava a tiro. Una sorta di affermazione di supremazia nel quartiere.