Città del Vaticano, 18 nov. (AdnKronos) - "Non dobbiamo arrenderci all'idea di dover applicare il sistema di sicurezza delle porte blindate a tutta la nostra vita, alla vita della famiglia, della città, della società e tanto meno alla vita della Chiesa: sarebbe terribile". E' l'esortazione di Papa Francesco, rivolta ai fedeli durante l'udienza generale in una piazza San Pietro 'blindata', dove i controlli e la presenza dei militari è stata notevolmente rafforzata, dopo gli attentati terroristici che hanno colpito pochi giorni fa Parigi. "La gestione dei passaggi alle frontiere è diventata cruciale. La 'porta' deve custodire, ma non respingere", sottolinea il Pontefice aggiungendo: "Allo stesso tempo, però, la 'porta' non deve essere forzata ma si deve chiedere permesso, perché l'ospitalità risplende nella libertà dell'accoglienza e si oscura nella prepotenza dell'invasione". E "niente porte blindate neanche nella Chiesa", ammonisce Francesco che ricorda: "La Chiesa è la portinaia della Casa di Dio, non è la padrona. E la Casa di Dio è un riparo, non è una prigione: accogliamo tutti quelli che bussano alla nostra porta. Noi stessi ne siamo i custodi e i servi e la sua 'porta' è Cristo, che ci illumina su tutte le porte della vita, comprese quelle della nostra nascita e della nostra morte: è Lui la porta che ci fa entrare e ci fa uscire. Le famiglie cristiane facciano della loro porta un piccolo segno della presenza e della misericordia di Dio". Ricordando che "siamo arrivati alle porte del Giubileo, che è vicino" - la Porta Santa nella basilica di San Pietro in Vaticano sarà aperta dal Pontefice alle 9.30 dell'8 dicembre, mentre il 13 la cerimonia si ripeterà nella cattedrale di San Giovanni in Laterano - il Papa spiega che "la porta del perdono è generosamente aperta, ma ci vuole un po' di coraggio da parte nostra per varcare la soglia". Si tratta di "una porta che accoglie il nostro pentimento, offrendo la grazia del suo perdono. Ognuno di noi ha dentro di sé cose che pesano, tutti siamo peccatori. Approfittiamo di questo momento che viene, per varcare la soglia di questa misericordia di Dio, che mai si stanca di aspettarci e di perdonare. Coraggio!", esorta Papa Francesco. Infine, al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro, in vista della 'Giornata dei diritti mondiali dell'infanzia' che si celebrerà il 20 novembre, il Papa ha chiesto alla comunità internazionale di "vigilare attentamente sulle condizioni di vita dei fanciulli, specialmente là dove sono esposti al reclutamento da parte di gruppi armati. E' un dovere di tutti proteggere i bambini e anteporre ad ogni altro criterio il loro bene, affinché non siano mai sottoposti a forme di servitù, a maltrattamenti e a sfruttamento".