Terrorismo, il vescovo che canta Noemi: "L'amore può spezzare catena maledetta"
Roma, 19 nov. (AdnKronos) - "Solo con l'amore e con i sentimenti positivi si può interrompere questa catena maledetta". E' l'appello che il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, rivolge ai giovani, interpellato dall'Adnkronos all'indomani della segnalazione di servizi di informazione esteri riguardo a possibili attentati in Italia contro luoghi di culto e di aggregazione, dopo gli attacchi terroristici di Parigi.
Il vescovo, che ha conquistato il web con un video diventato virale in cui, rivolgendosi ai giovani in occasione della celebrazione delle cresime, aveva utilizzato parole delle canzoni di Noemi e Marco Mengoni, è proprio a loro che si rivolge: "Ai giovani direi di stare attenti alla mistificazione del linguaggio e delle parole. I giovani lavorano molto con la parola amore, perciò devono con intelligenza critica capire che su una bomba non si può scrivere con amore, perché l'amore dona vita, gioia e felicità, non violenza, guerra e terrore. Detto questo, cristianamente dobbiamo anche per i giovani essere in maniera seria concentrati su quello che sta accadendo, impedendo che nel nostro cuore nasca la 'mala gramigna' della vendetta e dell'odio. Mi ha colpito molto la lettera del giovane francese che ha perso la moglie negli attentati e ai terroristi ha detto 'non avrete il mio odio e quello di mio figlio'. Questo è l'atteggiamento giusto".
Il vescovo di Noto riconosce che l'allerta per nuovi possibili attentati, con riferimento a luoghi di culto e di aggregazione, genera paura.
"Obiettivamente le cose stanno così. Immaginare che la gente non si preoccupi significherebbe essere disumani. L'allarme crea preoccupazione e paura in tanti e, almeno a Roma, immagino che la gente possa per la paura non muoversi liberamente - dice - E' chiaro però che se guardiamo a una possibile risposta alla strategia del terrore e dell'odio, la risposta dovrebbe essere di segno opposto, e cioè non odiare, non aver paura e, per quel che è possibile, comportarsi serenamente come sempre".