Città del Vaticano, 30 nov. - (AdnKronos) - Nessun saluto, nessuna stretta di mano, seduti a distanza: praticamente si ignorano monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, nella seconda udienza al Tribunale del Vaticano per il processo sul cosiddetto caso Vatileaks 2. All'udienza, durata meno di un quarto d'ora e aggiornata al 7 dicembre, si sono presentati tutti e cinque gli imputati: il primo ad arrivare in Tribunale è stato Nicola Maio, poi Gianluigi Nuzzi, monsignor Lucio Vallejo Balda, Emiliano Fittipaldi e per ultima Francesca Immacolata Chaouqui "in vestito nero, stivaletti con tacco, truccata e fresca di parrucchiere", come riferito dai giornalisti del pool autorizzato a seguire l'udienza. "Non ci capisco niente: non c'è una prova contro di me. Dobbiamo scoprire in questi cinque giorni perché sono qua", ha detto Chaouqui. Il processo è stato rinviato al 7 dicembre su richiesta del nuovo avvocato difensore di Chaouqui, Laura Sgrò, legale di fiducia nominata in sostituzione di Agnese Camilli: la motivazione, accolta dalla Corte vaticana, è legata alla possibilità di studiare gli atti del processo. L'udienza di questa mattina è durata meno di un quarto d'ora. In calendario erano gli interrogatori di monsignor Balda e Chaouqui, ma all'inizio del dibattimento l'avvocato Sgrò ha depositato una scrittura chiedendo i 'termini a difesa' per studiare gli atti della causa; richiesta alla quale il promotore di giustizia Gian Pietro Milano non si è opposto. Al termine di una camera di consiglio durata una decina di minuti, il presidente del Tribunale del Vaticano Giuseppe Dalle Torre ha letto l'ordinanza con la quale si è fissata al 5 dicembre la scadenza per la difesa di Chaouqui di produrre prove ed eventuali testimoni a discarico e si è aggiornata l'udienza del processo alle ore 9.30 di lunedì 7 dicembre.