In uscita in 86 Paesi il libro-intervista 'Il nome di Dio è Misericordia' (AdnKronos) - "La Chiesa condanna il peccato perché deve dire la verità: questo è un peccato. Ma allo stesso tempo abbraccia il peccatore che si riconosce tale, lo avvicina, gli parla della misericordia infinita di Dio. Gesù ha perdonato persino quelli che lo hanno messo in croce e lo hanno disprezzato. Dobbiamo tornare al Vangelo. Là troviamo che non si parla solo di accoglienza e di perdono, ma si parla di 'festa' per il figlio che ritorna". Lo sottolinea Papa Francesco nel libro-intervista 'Il nome di Dio è Misericordia', dialogo con Andrea Tornielli (edizioni Piemme), da martedì in libreria e in uscita in 86 Paesi. "Proprio perché c’è il peccato nel mondo -sono le parole di Francesco, in un'anticipazione pubblicata sul quotidiano 'La Stampa' - proprio perché la nostra natura umana è ferita dal peccato originale, Dio che ha donato suo Figlio per noi non può che rivelarsi come misericordia". "Seguendo il Signore -aggiunge il Pontefice- la Chiesa è chiamata a effondere la sua misericordia su tutti coloro che si riconoscono peccatori, responsabili del male compiuto, che si sentono bisognosi di perdono. La Chiesa non è al mondo per condannare, ma per permettere l’incontro con quell’amore viscerale che è la misericordia di Dio. Perché ciò accada, lo ripeto spesso, è necessario uscire". "Uscire dalle chiese e dalle parrocchie, uscire e andare a cercare le persone là dove vivono, dove soffrono, dove sperano. L’ospedale da campo, l’immagine con la quale mi piace descrivere questa «Chiesa in uscita», ha la caratteristica di sorgere là dove si combatte: non è la struttura solida, dotata di tutto, dove ci si va a curare per le piccole e grandi infermità. È una struttura mobile, di primo soccorso, di pronto intervento, per evitare che i combattenti muoiano. Vi si pratica la medicina d’urgenza, non si fanno i check-up specialistici", spiega il Papa. L'auspicio di Papa Francesco, espresso nel libro 'Il nome di Dio è Misericordia', è "che il Giubileo straordinario faccia emergere sempre di più il volto di una Chiesa che riscopre le viscere materne della misericordia e va incontro ai tanti 'feriti' bisognosi di ascolto, comprensione, perdono e amore".