Roma, 14 gen. (AdnKronos) - Ci sono "gravissimi indizi" a carico del 27enne senegalese fermato per l'omicidio di Ashley Olsen , la giovane americana uccisa a Firenze. Così, in conferenza stampa, il procuratore capo Giuseppe Creazzo il quale ha sottolineato che il giovane "ha fornito una versione dei fatti sostanzialmente ammissiva". "Su questo punto non aggiungerò altro per il massimo rispetto che si deve al giudice che deve ancora esaminare gli atti", ha poi affermato il procuratore. Cheik Tidian Diaw è stato fermato intorno a mezzanotte "per omicidio aggravato dalla squadra mobile in un'abitazione in via Andrea del Castagno a Firenze, dove abitava da quando era arrivato da alcuni mesi in Italia" ed è stato interrogato fino alle 4 del mattino. "Era un immigrato clandestino", ha precisato Creazzo. Il 27enne, "immigrato clandestino", è stato portato nel carcere di Sollicciano. Era incensurato e non era conosciuto dalle forze dell'ordine. Non risulta che fosse uno spacciatore e ha detto agli investigatori che viveva "facendo piccoli lavori", come ad esempio distribuire volantini per le discoteche. La Procura gli contesta il reato di omicidio aggravato dalla crudeltà e per aver agito a danno di un soggetto in posizione di minorata difesa. Gli investigatori hanno lavorato per giorni fino ad arrivare al fermo ieri a tarda notte disposto dalla Procura di Firenze. "Abbiamo dovuto chiudere le indagini per impedire che il sospettato fuggisse. Le prove finali, decisive che ci hanno indotto a emettere il fermo sono arrivate solo ieri sera e consistono nel risultato delle analisi del dna", ha detto ancora Creazzo. "Le prove decisive" provengono da una profilattico e una cicca di sigaretta ritrovati nel bagno dell'appartamento preso in affitto da Ashley Olsen. Su entrambi sono state trovate le tracce biologiche del senegalese, come hanno rivelato le indagini scientifiche. Dai reperti biologici prelevati sul corpo della ragazza è emerso che prima dell'omicidio c'è stato "un rapporto sessuale consenziente". E sotto le unghie della 35enne sono state trovate tracce biologiche "appartenute allo stesso soggetto fermato", ha precisato il procuratore capo. La squadra mobile della questura è riuscita con "uno stratagemma" a prelevare alcuni campioni di dna a Diaw, che era già sorvegliato come sospettato. La polizia gli ha 'fornito' una sigaretta da cui poi è stata estratto il dna che è servito al laboratorio della polizia scientifica per la comparazione.