Draghi rilancia: "A marzo necessario rivedere la politica monetaria". Le borse volano
Roma, 21 gen. (AdnKronos) - Draghi rilancia, di fronte alle turbolenze finanziarie e ai nuovi rischi al ribasso sulle crescita, e annuncia: "E' necessario rivedere e riconsiderare la nostra politica monetaria al prossimo Consiglio di marzo". Questo, in un contesto in cui "i tassi di interesse "rimarranno a questo livello o più bassi a lungo". Un messaggio che vuole essere inequivocabile. "Non devono esserci dubbi sulla nostra volontà di agire. Abbiamo molti strumenti a disposizione, oggi non abbiamo discusso di misure ma su come riaffermare la nostra posizione". Sulle parole di Draghi volano le borse europee.
L'affondo del presidente dell'Eurotower deriva da un'analisi puntuale. "Valutando i dati disponibili a inizio 2016 si può affermare che le misure adottate da 2014 stanno funzionando" e anche "le decisioni adottate a inizio dicembre sono state pienamente appropriate" fra l'altro "con un notevole aumento della liquidità: tuttavia sono tornati a crescere i rischi al ribasso". In particolare, Draghi cita "l'aumentata incertezza sugli sviluppi dell'economia globale, la volatilità sui e i rischi geopolitici". Soprattutto, resta troppo bassa l'inflazione. Le aspettative nel corso dell'anno "si sono indebolite" rispetto a dicembre. Il tasso di inflazione "può scivolare in territorio negativo" nei prossimi mesi e risalire nella seconda parte dell'anno.
In questo scenario, la banca centrale è disposta a fare tutto quello che è in suo potere. "Non ci sono limiti all'interno del nostro mandato" alle capacità di intervento, ribadisce con chiarezza Draghi, evidenziando che l'impegno in questo senso "è unanime" e che "verrebbe meno la credibilità" della banca centrale "se non fosse pronta a riconsiderare la politica monetaria" di fronte a nuove informazioni. Draghi evidenzia a più riprese la determinazione della Bce. Nel tentativo di far risalire l'inflazione "è chiaro che stiamo adattando i nostri strumenti alle condizioni che cambiano, stiamo facendo tutto quello che è necessario per il nostro mandato: non ci arrendiamo".
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Draghi affronta anche le turbolenze finanziarie di queste ore. Innanzitutto, chiarendo che "non si vedono segni instabilità finanziaria come nel pre-crisi". Poi, evidenziando che "il ritorno a una crescita sostenibile e alla stabilità è la risposta anche per la stabilità finanziaria e del sistema bancario", aggiungendo che i mandato dell'Eurotower "è la stabilità dei prezzi e non proteggere la profittabilità delle banche".
Un chiarimento deciso arriva anche sul fronte italiano, dopo le richieste avanzate dalla Bce alle banche per chiarire la loro gestione sugli Npl, i crediti deteriorati. Sui non non performing loans (Npl) "non c'e' niente di nuovo", dalla Vigilanza "alle banche non è stato chiesto nessun nuovo e inatteso accantonamento o una nuova richiesta di aumento di capitale", evidenzia Draghi rispondendo alla domanda di un giornalista.
La Bce, intanto, ha lasciato i tassi invariati. Il comitato direttivo ha deciso, dopo il taglio del tasso sui depositi del 3 dicembre scorso, di non intervenire ancora: quello di riferimento resta fermo allo 0,05%, il tasso sui depositi a -0,30%. Quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimane invece allo 0,30%.