Milano, Confcommercio contro il parcheggio vicino San Babila: "Inutile e dannoso''
Milano, 19 feb. (AdnKronos) - Il maxi parcheggio sotterraneo che è destinato a vedere la luce vicino a piazza San Babila in pieno centro a Milano, "non serve, non è utile". Confcommercio Milano 'boccia' la realizzazione del parking in una zona in cui "con l'area C il traffico veicolare si è ridotto, ci sono già altri parcheggi" e dove partiranno presto anche i "lavori della metro M4".
Il parcheggio, spiegano i commercianti, è frutto di un piano fatto anni fa. "Non è stato deciso da questa amministrazione comunale, ma è stato assegnato e aggiudicato nel 2004 - spiega all'Adnkronos Confcommercio Milano - Abbiamo aperto un tavolo di confronto con l'amministrazione
comunale per verificare tutte le procedure poste in essere anche perché lì ci sono immobili sottoposti ai vincoli della Sovrintendenza".
"Le attività commerciali da questa cantierizzazione avrebbero un grosso danno - continua Confcommercio Milano - Stiamo facendo verifiche per capire se le procedure sono in regola e, se lo sono, siamo già d'accordo con l'amministrazione comunale che tutte le fasi della cantierizzazione verranno gestite in modo che sia la meno invasiva possibile per gli esercizi commerciali e i residenti".
La realizzazione del parcheggio sta scatenando una serie di polemiche. Ieri, per protestare contro il parking, si è svolta un'Assemblea pubblica in via Borgogna. I cittadini del centro storico di Milano, che hanno presentato anche un esposto in procura contro la realizzazione del'Expo Borgogna Parking, dovrebbero avere poi un incontro in Comune oggi.
La giunta guidata dal sindaco Pisapia aveva già con una lettera tentato di rassicurare i residenti di San Babila sul fatto che il cantiere, per il quale è prevista la durata record di 27 mesi, non avrebbe paralizzato il traffico. Ma non è solo questo il punto contestato dai cittadini, secondo i quali il progetto è innanzitutto superfluo vista la quantità di "parcheggi semivuoti" in una zona, come il centro storico, che è peraltro "ad alto rischio archeologico".