Lupi: "Pronti a lavorare". Insorge minoranza dem, ma c’è terza via
Roma , 21 feb. (Adnkronos) - "Matteo perché assumerci noi la responsabilità di stralciare la stepchild? Andiamo in aula e votiamo. Facciamo decidere l’aula". Roberto Speranza avvicina Matteo Renzi al banco della presidenza all’assemblea Pd, prima del suo intervento in cui dirà la sinistra dem è pronta a votare contro qualsiasi dispositivo che elimini la stepchild. Il premier non si sarebbe sbilanciato ma "non ha detto di no. Del resto, oggi non ha fatto come al solito, non ha detto ‘è così e basta’. Ha lasciato aperte due strade", osserva Speranza. Quella di affidarsi agli ‘inaffidabili’ 5 Stelle o quella di un emendamento frutto di un accordo con Ncd che salvi le unioni civili sacrificando le adozioni.
Ma potrebbe esserci una terza via: un emendamento che blindi le unioni civili lasciando all’aula di esprimersi sul punto delle adozioni. Del resto, il ddl Cirinnà era nato come un provvedimento di ‘bilanciamento’. Una legge di sinistra a compensare Jobs Act, Italicum e via dicendo. L’accordo con Ncd, che sancirebbe la vittoria di centristi e cattodem, andrebbe in direzione opposta rispetto a questo aprendo un polverone con la sinistra dem.
Un’ipotesi per ora. Renzi ha lasciato l’ultima parola all’assemblea dei senatori martedì, alla quale sarà presente. A quanto viene riferito, al momento, non sarebbe definita la linea che Luigi Zanda offrirà ai senatori. "Si sta ancora valutando", si spiega in ambienti Pd. "Noi partiamo dal presupposto che l'impianto della legge non va cambiato", ha detto il capogruppo Luigi Zanda a margine dell'assemblea del Pd. Ma "i numeri sono quelli che sono" e di fronte a noi c'è un bivio "rimetterci alle forze parlamentari" oppure "un accordo di maggioranza". Questo significa addio stepchild? "Lo vedremo".
Dopo l'apertura di Renzi a un accordo di governo il capogruppo di Area popolare alla Camera, Maurizio Lupi ha sottolineato: "Se Renzi dice: sediamoci intorno a un tavolo e lavoriamo insieme a un emendamento del governo, noi a quel tavolo siamo seduti da tempo, benvenuti. E si rivada a quegli accordi iniziali per la nascita del governo: sì alle unioni civili, no a similmatrimonio, no a utero in affitto e adozioni". "Vuol dire - ha aggiunto Lupi- che il Pd ha capito che non si segue chi al suo interno pensa di governare con l'arroganza e senza le necessarie mediazioni che un tema come questo richiede".
Netta opposizione all'ipotesi di eliminare la stepchild adoption è stata espressa invece dalla minoranza dem. "Nel 2013 si è fatto un congresso in cui è stato eletto segretario Renzi in cui posizione del Pd era unioni civili e stepchild adoption - ha detto Speranza - Io voglio dirlo con nettezza: se l'accordo di governo significa rinunciare alle stepchild, io sono contrario".
Stessa posizione è stata espressa dal capogruppo di Sinistra italiana alla Camera, Arturo Scotto, parlando a 'Cosmopolitica'. "Il ddl Cirinnà va votato così com'è: qualsiasi mutilazione sarebbe un gesto irresponsabile verso persone che meritano rispetto - ha aggiunto - E la fiducia, qualora veda lo stralcio sulla stepchild, lo dico ai compagni ed amici della sinistra del Pd, va respinta".
"Abbiamo fatto una battaglia forte e continueremo a farla perché il testo resti quello, ma con la consapevolezza che ci vuole un numero di senatori sufficiente che sia d'accordo con noi", ha detto il capogruppo alla Camera Ettore Rosato a margine dell'assemblea del Pd. "Il movimento 5 stelle fino ad ora ha dimostrato incapacità di essere serio nel mantenere fino in fondo gli impegni presi - ha proseguito Rosato - Mi aspetto una loro dichiarazione forte sul contenuto del provvedimento, ma da parte nostra non c'è più tempo da perdere. C'è una forte volontà da parte nostra ad andare avanti, lo faremo con tutti gli strumenti e con la consapevolezza che i numeri al Senato in base alle scelte dei 5 stelle non ci sono. Troveremo le modalità per costruire un consenso più ampio".