Roma, 22 feb. (AdnKronos) - "Pensiamo sia arrivato il momento di mettere la parola fine a questo lungo rinvio costante che c'è stato" sulle unioni civili, "per quello che ci riguarda l'importante è chiudere velocemente". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando alla Stampa estera. Detto questo, aggiunge il premier, "il Pd non ha vinto le ultime elezioni, di conseguenza bisogna avere un accordo con altri partiti. Su questa linea c'era una prova d'intesa con M5S che si è tirato indietro all'ultimo dopo aver detto 'voteremo, voteremo, voteremo'. Si dice che cambiare idea sia segno di intelligenza, allora i 5 Stelle sono geni assoluti visto che cambiano idea in modo costante". "La mia preoccupazione è che non si vada avanti con un dibattito bloccato, che sia la strada di un emendamento del governo, che finora era rimasto fuori, o che sia la strada di un accordo parlamentare, quello che conta è avere la certezza che questa legge si faccia davvero. Vediamo cosa accadrà al gruppo del Pd, spero che nel giro di qualche giorno si chiuda", dice Renzi. "Non si tratta di concedere qualcosa ad altri - rimarca - ma avere la consapevolezza che bisogna arrivare a 161 voti e un accordo con qualcuno va fatto". L'Assemblea del gruppo del Pd del Senato, con Renzi, è stata convocata domani alle 13 alla sala Koch con all'ordine del giorno le unioni civili. Unioni civili, Alfano: "Su nuovo testo possibile via libera anche da Forza Italia" GOVERNO - Parlando poi di questi due anni di governo, "il vero giudizio lo daranno gli elettori nel 2018 - afferma Renzi - ma in due anni molte delle cose che il governo aveva scelto di realizzare stanno andando avanti: siamo partiti con l'Italia con il segno meno davanti, come per il Pil, e oggi ha il segno più". "L'Italia non è più il problema dell'Europa - ribadisce ancora una volta il presidente del Consiglio - L'Italia c'è, forte e solida. C'è ancora molto da fare e io ho lo stessa fame del primo giorno. Siamo affamati di cambiamento". "Il futuro è tornato di casa in questo Paese, il passato c'è sempre stato, lo sapete, ma la vera sfida nostra è portare il futuro ad avere residenza in Italia e solo la politica può farlo" scandisce il premier, confermando il rifiuto "di accettare come giusta l'idea di un'austerità fine a se stessa, perché uccide il paziente. Ma non ho mai violato le regole europee e ho chiesto alla Commissione di stare dentro un percorso di flessibilità". "L'Italia - evidenzia - ha il deficit più basso degli ultimi 10 anni e la spending ai livelli più alti di quelli di Cottarelli: 25 mld, Cottarelli ne aveva chiesti 20". "La crescita è sufficiente? Per me no, ma con Monti era a meno 2,3 e con Letta a meno 1,9. Siamo passati dal meno al più. Non emoziona, ma meglio più che meno - aggiunge il premier - E' evidente che abbiamo il Pil che cresce meno, ma stiamo facendo tagli da cura da cavallo". MIGRANTI - Riguardo all'immigrazione, "ho detto con franchezza che la solidarietà in Europa non è a senso unico. Io l'ho detto al tavolo: nella programmazione 2020-2026 non potremo che tenere conto che qualche Paese immagina la solidarietà a senso unico. Se non si è solidali sull'immigrazione è legittimo che i Paesi più grandi possano essere non solidali sulla contribuzione. Io sono per la solidarietà, sempre, ma chiediamo vi sia rispetto". "Quello sulla Turchia è stato un passaggio giusto, ma non decisivo - sottolinea Renzi - Perché non è che se dai 3 miliardi alla Turchia il problema è risolto. Noi abbiamo detto sì, le spese sono fuori dal patto. Immagino che di conseguenza anche per quelli nel Mediterraneo lo saranno perché non ci sono immigrati di serie A e serie B". USA - "Se parlo da premier, dico che lavoreremo con chiunque sarà il nuovo presidente americano. Se parlo da cittadino e da segretario del Pd, nel rispetto della grande democrazia Usa, dico che faccio il tifo per Hillary Clinton" dice Renzi. "Saremo a marzo al vertice promosso da Obama sul nucleare a Washington il 30-31 marzo - spiega poi il presidente del Consiglio - Ma prima faremo alcune tappe molto rapide tra Nevada, Illinois e Massachusetts in due giorni". RUSSIA - "Spero che si possa chiudere la fase sanzionatoria al più presto, io il 18 giugno sarò a San Pietroburgo raccogliendo un invito di Putin. E' assurdo non coinvolgere tutte le forze e i Paesi di buona volontà in presenza di una minaccia come quella del Daesh, il ruolo della Russia è importante ma la Russia deve rispettare i principi di indipendenza e sovranità Ucraina" mette in chiaro il premier. IRAN - "Sarò ad aprile a Teheran" dice Renzi alla Stampa estera ricordando i rapporti tra Italia e Iran che hanno portato Rouhani a fare la sua prima tappa in Europa a Roma. FCA - Il premier parla anche di Fca: "La jeep fatta in Basilicata viene venduta in America. Chi lo avrebbe mai detto? Questo grazie al talento e genio di Marchionne".