Roma, 24 feb. (AdnKronos) - Il settore delle costruzioni, dopo 8 anni di crisi che hanno lasciato sul campo 800.000 disoccupati e il 25% delle aziende, vede la luce in fondo al tunnel. Il 2016 sarà l'anno della svolta, ma per recuperare i numeri persi ci vorranno 10 anni. Il presidente dell'Ance, Claudio De Albertis, parla con l'Adnkronos della ''tragedia epocale'' che ha colpito il paese e delle prospettive per il futuro. ''Abbiamo perso 550.000 lavoratori diretti, se consideriamo anche indotto 800.000 e il 25% delle imprese, da questo punto di vista sono numeri spaventosi''. ''Credo che sia una tragedia epocale'', sottolinea il presidente. Lo scorso anno si è chiuso ancora con il segno negativo, ''seppure molto meno negativo dei due precedenti'', afferma il presidente. ''Riteniamo che il 2016 possa essere l’anno della svolta, con una crescita  complessiva degli investimenti di circa l’1%. Sarebbe un’inversione di tendenza importantissima e un segnale importante''. E' chiaro, precisa De Albertis, che ''per recuperare l’occupazione di un tempo e gli investimenti di un tempo, probabilmente, ci vorranno  10 anni e questa è una realtà''. Per capire la differenza tra passato e presente il presidente mette a confronto i numeri di ieri e di oggi: oggi si costruiscono 150.000 case contro le 450.000 prima della crisi. Per quanto riguarda i permessi di costruire rilasciati, ''nel 2015 siamo tornati ai livelli del 1936'' mentre gli ampliamenti erano più di 300.000 contro i 56.000 di oggi. ''Sono numeri che testimoniano che tutto è crollato'' ma, per le imprese che sapranno ''rendere competitivi loro processi e prodotti, un futuro c'è ed è anche roseo''.