Roma, 3 giu. - (AdnKronos) - Non solo alcol, ma anche un'altra sostanza infiammabile potrebbe essere stata in possesso di Vincenzo Patuano reo confesso dell'uccisione dell'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio. E' questa una delle ipotesi sulla quale per incarico dei magistrati stanno indagando gli investigatori. A loro il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Maria Gabriella Fassi hanno dato una serie di indicazioni sottolineando, tra l'altro, che appare improbabile che l'assassino abbia avuto con sé soltanto una bottiglietta di alcol adoperata poi per incendiare l'automobile e dare fuoco alla ex fidanzata. Agli investigatori i pubblici ministeri hanno affidato oltre alla verifica della loro ipotesi di ricostruire i movimenti di Patuano la sera del delitto e come già si è detto trovare una conferma all'ultima ipotesi investigativa. Proseguono intanto altri accertamenti ed esami tecnici che riguardano l'autopsia, in particolare esami del sangue e dei polmoni della vittima per stabilire se quando le fu dato fuoco fosse o meno già morta. Intanto al fascicolo sono state allegate le testimonianze relative alle minacce attraverso sms o mail che Patuano indirizzò alla ex fidanzata. Verifiche poi sono in corso per stabilire con certezza se contestare all'assassino la premeditazione che per il momento è stata esclusa dal gip.