Pd nella bufera, Speranza a Renzi: "Cambiare rotta, o segretario o premier"
Roma, 20 giu. (Adnkronos) - Cambiare rotta per non continuare a perdere voti e "credibilità". E' la condizione che il deputato della sinistra Pd, Roberto Speranza, pone per evitare il tracollo, invocando un "cambio di rotta", alla luce dei ballottaggi e in vista della direzione già convocata per venerdì prossimo. "Non ho aspettato le amministrative per esprimermi su questa materia - ha dichiarato Speranza al 'Corriere tv', riferendosi al doppio incarico segretario e premier di Matteo Renzi- le elezioni danno una clamorosa conferma alle preoccupazioni che avevamo sollevato nei mesi scorsi".
"Oggi - aggiunge Speranza - il Pd rischia di essere il partito del capo qui a Roma e poi una sommatoria di comitati elettorali sul territorio, un Pd megafono di palazzo Chigi, che non riesce a essere fino in fondo un grande partito capace di parlare alla società. Non gioco questo argomento contro la leadership, l'ho detto 3-4 mesi fa 'attenzione questo meccanismo non funziona'. Il doppio incarico segretario-premier non funziona".
Tuttavia Speranza non chiede apertamente un passo indietro di Renzi dalla guida del partito. "E' una valutazione che deve fare Renzi. Ripeto: il doppio incarico non fa bene al Pd e oggi - osserva il deputato della sinistra dem - è il momento di cambiare rotta. Il segnale che si ci è arrivato elettori è fortissimo e richiede una risposta politica e la risposta politica deve essere un cambio di rotta".
"Ha pesato o no la legge sulla buona scuola che ha portato in piazza 600.000 persone contro il Pd? Ci lamentiamo del non volto delle periferie - domanda ancora Speranza - ma se tu togli la tassa sulla prima casa anche a un miliardario, che messaggio dai a uno che ha una casetta in periferia? Cambiare rotta sulle politiche ma anche "riorganizzare un partito sfilacciato, pieno di commissariamenti e quindi non più credibile nella sua missione nazionale.
"Cosa c'entra con noi? Ha contribuito a portare l'Italia nel baratro prima del governo Monti e ora ce lo troviamo in casa. E' stato un errore madornale. Si dica che l'esperienza con Verdini e' chiusa e che vogliamo ricostruire il centrosinistra", conclude l'esponente di Sinistradem.
Intanto, il Pd prende atto della sconfitta. "I ballottaggi - si legge in una nota a commento dei dati delle amministrative - segnano per i candidati del Pd una sconfitta netta senza attenuanti
a Torino e Roma contro le candidate del M5S e una vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle Destre". Lo spiega il Pd
"Il quadro nazionale" che emerge dal voto amministrativo "è molto articolato. Perdiamo alcuni Comuni dove abbiamo governato a lungo e vinciamo in altri Comuni dove da vent’anni la destra era maggioranza. La Lombardia, per esempio, vede per la prima volta tutti i Comuni capoluogo ormai a guida Pd. Vinciamo da Varese a Caserta, in zone per noi difficili. Ma resta l'amaro in bocca per alcune sconfitte molto dure, da Novara a Trieste", spiega ancora il Pd.
Renzi ammette la sconfitta, il Pd anticipa la Direzione
Per il Partito democratico è "evidente il dato frastagliato del voto territoriale, dato che contiene peraltro anche alcune indicazioni nazionali su cui la Direzione nazionale del Pd rifletterà il prossimo venerdì 24 giugno, a partire dalle 15".