Banche, Pittella: "Bail-in non è totem, falchi giocano su orlo burrone"
Roma, 11 lug. (AdnKronos) - Sulle banche "non c'è un caso Italia, ma un problema europeo" da gestire "applicando le norme nella loro interezza incluse le deroghe sulle ricapitalizzazioni": il "bail in non è un totem". Così all'Adnkronos l'eurodeputato Gianni Pittella, presidente dei Socialisti e democratici a Strasburgo, che attacca i 'falchi' tedeschi che frenano e dice: "si smetta di giocare sull'orlo del burrone".
"Non ci troviamo di fronte ad una 'questione italiana' ma ad un problema europeo - sottolinea Pittella - I fondamentali delle banche italiane non sono cambiati nelle ultime settimane. Quello che è cambiato è il Brexit che ha portato instabilità sui mercati minacciando così il sistema bancario". E, osserva, "tra queste vi sono banche italiane ma anche tedesche. A fronte di questa instabilità, è necessario intervenire rapidamente, sostenendo il mercato delle sofferenze ed eventualmente ricapitalizzando preventivamente le banche per mano pubblica" con "misure che possono essere prese nel rispetto delle regole in vigore".
"Non si tratta di ammorbidirle ma di applicarle nella loro interezza. Il bail-in non é un totem", dice, spiegando che la stessa direttiva "prevede che le banche possano essere ricapitalizzate per mano pubblica senza procedere a bail-in. Sono le regole a dirci questo - insiste - ma Schauble è rigorista solo quando gli fa comodo". Su questo aspetto la Commissione, rileva, "sta adottando un approccio più realistico ma condanno la posizione di quei falchi che vogliono speculare sulle difficoltà del sistema bancario europeo. Penso lo facciano per ragioni ideologiche ma io mi chiedo: "Cui prodest" a chi gioverebbe una crisi bancaria europea? Tutti ne saremmo perdenti. Si smetta quindi di giocare sull'orlo del burrone".
E con l'incertezza innescata da Brexit quel che è certo è che eventuali scossoni sulle banche italiane impatterebbero tutta la zona euro. "Il sistema bancario europeo è interconnesso - spiega - Una scossa in Italia si sentirebbe anche in Germania dove troppi istituti di credito sono malandati. Io però non accetto 'il tanto peggio, tanto meglio'. Nell'interesse dell'Europa bisogna trovare una soluzione per i risparmiatori e gli investitori".
Quanto alla tabella di marcia per rafforzare il sistema bancario in tutti i paesi della zona euro, l'esponente del Pd spiega: "dovremmo completare l'Unione Bancaria, creando un meccanismo europeo di assicurazione dei depositi e garantendo un back-stop europeo al Fondo di Risoluzione europeo. Così' si placherebbero i timori e si rassicurerebbero investitori e risparmiatori. Ma i 'soliti noti', Germania in testa, non vogliono. Ricordo che sul completamento della banking Union vi fu il sostegno di tutti gli Stati membri. Qualcuno quindi sta barando e non vuole rispettare gli impegni presi".