Roma, 12 lug. (AdnKronos) - Gli italiani circolano con auto vecchie, gomme lisce e diverse tra loro per marca o modello, e pneumatici invernali usati in estate: 1 auto su 5 non è in regola. Lanciano l'allarme la Polizia Stradale e Assogomma impegnati nel progetto 'Vacanze Sicure'. “Purtroppo sono ancora pochi gli automobilisti che prestano attenzione al fatto che la sicurezza in auto dipende anche dallo stato e dalla conformità delle gomme, che rappresentano letteralmente le 'scarpe' del nostro veicolo", spiega Giuseppe Bisogno, direttore del Servizio Polizia Stradale che aggiunge: "E' necessario che si diffonda la cultura della sicurezza; l’automobilista deve imparare a viaggiare in condizioni di massima affidabilità; gli pneumatici lisci, danneggiati o, peggio ancora, non omologati, non sono assolutamente in grado di fornire questo tipo di garanzia”. Sono inoltre aumentati gli incidenti in ambito urbano, dove avviene il 76% degli incidenti e circa la metà dei decessi. I morti sulle strade urbane sono aumentati del 7,4% rispetto all’anno precedente. Un dato sconfortante che trova una delle sue ragioni nella cattiva manutenzione delle strade e dei veicoli. “Sono milioni i mezzi potenzialmente pericolosi in circolazione sulle nostre strade", afferma Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma. "Gomme lisce, danneggiate, non omologate, equipaggiamenti non omogenei e non conformi, pneumatici invernali in estate - prosegue - sono la cartina tornasole di una mancanza cronica di manutenzione che, per viaggiare sicuri, dovrebbe aumentare al crescere dell’età delle vetture, invece, al contrario peggiora. Questi comportamenti poco virtuosi sono ancora più evidenti sui mezzi per il trasporto leggero che presentano un trend in crescita costante direttamente proporzionale all’aumentare dell’età del mezzo". I controlli della Polizia Stradale sugli pneumatici e sulla revisione dei veicoli sono stati complessivamente circa 12.000 e realizzati tra il 15 maggio e il 20 giugno. Le Regioni coinvolte sono Piemonte e Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Toscana e Sicilia Occidentale. Le Province indagate sono 42 su 110 (38% del totale).