Papa ai giovani: "Ascoltare anche chi temiamo possa farci del male"
Città del Vaticano, 28 lug. (AdnKronos) - "Ascoltare coloro che non comprendiamo; quelli che vengono da altre culture, altri popoli; anche quelli che temiamo perché crediamo che possono farci del male". Papa Francesco lo chiede ai giovani della Gmg, raccolti nella spianata di Blonia a Cracovia.
Esorta il Pontefice: "Chiediamo tutti insieme al Signore di lanciarci nell’avventura della misericordia! Lanciaci nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri, recinti e reti; lanciaci nell’avventura di soccorrere il povero, chi si sente solo e abbandonato, chi non trova più un senso per la sua vita".
E, ancora, ribadisce Papa Francesco, "accogliere con un cuore misericordioso i profughi e i migranti". "Un cuore misericordioso - ricorda - ha il coraggio di lasciare le comodità, sa andare incontro agli altri, riesce ad abbracciare tutti, sa essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l'ha perduta, sa creare un ambiente familiare per chi è dovuto emigrare, è capace di tenerezza e di compassione, sa condividere il pane con chi ha fame, si apre per ricevere il profugo e il migrante".
Papa Francesco si rivolge con un 'fuori programma' ai giovani della Gmg: "Le cose si possono cambiare. Voi siete convinti che le cose si possono davvero cambiare?". E raccoglie un prolungato e gridato "Sì!", in italiano, dai giovani provenienti da ogni continente.
Osserva il Papa: "Quando Gesù tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi sono capaci di azioni veramente grandiose. È stimolante, sentirli condividere i loro sogni, le loro domande e il loro desiderio di opporsi a tutti coloro che dicono che le cose non possono cambiare. Voi siete capaci di sognare?, chiede ancora ai giovani, ricevendo un altro, convinto "Sì!".
"Fa pensare - dice Francesco - vedere giovani che perdono gli anni belli della loro vita e le loro energie, correndo dietro a venditori di false illusioni, a 'venditori di fumo', che vi rubano il meglio di voi stessi".
"Mi addolora - confessa poi il Pontefice - incontrare giovani che sembrano 'pensionati' prima del tempo. Mi preoccupa vedere giovani che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita. Che si sono arresi senza aver cominciato a giocare. Che camminano con la faccia triste, come se la loro vita non avesse valore. Sono giovani essenzialmente annoiati e noiosi", commenta.
Allo stesso tempo, "è difficile e ci interpella vedere giovani che lasciano la vita alla ricerca della 'vertigine' o di quella sensazione di sentirsi vivi per vie oscure che poi finiscono per pagare e pagare caro. Per questo, cari amici, ci siamo riuniti per aiutarci a vicenda, perché non vogliamo lasciarci rubare il meglio di noi stessi, non vogliamo permettere che ci rubino le energie, la gioia, i sogni con false illusioni".
Spiega poi Francesco: "L'importante non è non cadere, ma non restare a terra e sapersi rialzare dopo la caduta".