Roma, 30 ott. (AdnKronos) - "Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi". A sottolinearlo in una nota è il Cnr, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria in seguito alla scossa di terremoto che ha colpito nuovamente il Centro Italia. Se da una parte questa sequenza "è fortemente preoccupante", sottolinea ancora il Cnr - Igag, dall’altro lato "la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi". Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della faglia (Amatrice, Visso, Norcia) "si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0".