Washington, 5 dic. (AdnKronos) - Mentre continuano gli strascichi delle polemiche per la telefonata tra Donald Trump e la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, il presidente eletto americano non esita ad attaccare frontalmente Pechino su Twitter: "La Cina ci ha chiesto se fosse Ok svalutare la sua moneta (rendendo più difficile la competizione per le nostre imprese) tassare pesantemente i nostri prodotti nel loro paese (gli Stati Uniti non tassano i loro) o costruire un imponente complesso militare nel mezzo del Mar cinese meridionale?". Già la telefonata tra Trump e la presidente di Taiwan aveva provocato la reazione cinese: si trattava della prima conversazione tra un presidente americano o presidente eletto e il leader di Taiwan dalla rottura delle relazioni nel 1979. Pechino si oppone ai contatti ufficiali con il governo di Taipei, che considera una provincia ribelle. Tanto che il ministero degli Esteri cinese aveva esortato Washington "a gestire con cautela e prudenza la questione di Taiwan al fine di evitare di incidere inutilmente in modo negativo sulla generale situazione delle relazioni sino-americane". In un'intervista alla ABCNews il vicepresidente eletto Mike Pence aveva successivamente ridimensionato il significato della telefonata, definita "di cortesia". Una telefonata, aveva sottolineato, arrivata a Trump da "un leader democraticamente eletto".