Roma, 18 gen. (AdnKronos) - La terra continua a tremare nel Centro Italia dove oggi sono state registrate quattro forti scosse di terremoto (FOTO). Una vittima è stata estratta dalle squadre dei vigili del fuoco intervenute nel comune di Castel Castagna, in provincia di Teramo. La prima scossa, di magnitudo 5.3 è stata registrata nella zona dell'Aquila alle ore 10.25. L'epicentro del sisma è stato localizzato dalla sala sismica dell'Ingv a tre chilometri da Montereale, a una profondità di 9 km, a una distanza di 4 km da Capitignano (Aquila), e a 9 km da Campotosto e Amatrice, nel Reatino. La seconda scossa, di magnitudo 5.4, è stata invece registrata nella stessa zona alle 11.14. L'esperto: "Probabile effetto domino" La terza forte scossa, alle 11.25, "è stata di magnitudo 5.3 ed è avvenuta a 10 chilometri più a Sud rispetto alla prima di stamattina delle 10.25" ha riferito all'Adnkronos la sismologa dell'Ingv Paola Montone, raggiunta telefonicamente presso la Sala sismica dell'Istituto. "Il centro più vicino all'epicentro di questa terza scossa - ha detto ancora Montone - è Capitignano, sempre nell'area de L'Aquila". Una quarta scossa, di magnitudo 5.1, è stata registrata alle 14.33. Tutte e quattro le scosse sono state avvertite anche a Roma dove molte scuole sono state evacuate. E' stata chiusa temporaneamente anche la metropolitana.

Un bambino e sua mamma sono stati estratti vivi dalle macerie dai vigili del fuoco in seguito il crollo di un edificio a Castiglione Messer Raimondo, nel teramano. A quanto si apprende in un tweet dei vigili del fuoco, mamma e bambino erano in condizioni di ipotermia. Nel recuperare otto persone che erano rimaste isolate a Nommisci, una frazione di Amatrice, i militari dell'Esercito hanno messo in salvo anche una donna incinta, che dovrebbe partorire nei prossimi giorni e che, dopo le scosse fortissime di stamattina, si era rifugiata in una stalla. "Ci risulta un potenziale disperso nella zona aquilana di Ortolano-Campotosto, c'è stata una slavina e qualcuno ha ipotizzato la possibilità di un disperso ma si sta facendo, con grande fatica, una verifica" ha detto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio dopo la riunione al Dicomac di Rieti per fare il punto della situazione sulla gestione dell'emergenza post terremoti e maltempo. "Da stamattina sono state riazzerate le priorità operative, essendoci già in corso una programmazione dell'invio dei mezzi per il maltempo - ha aggiunto Curcio - La programmazione è stata rivisitata perché si è data più importanza alla salvaguardia della vita umana". Il capo della Protezione civile ha anche lanciato un appello a "spostarsi solo se c'è un'effettiva necessità". "Ci sono stati dei crolli. Sono in corso le verifiche da parte delle forze dell'ordine", ha affermato all'Adnkronos il sindaco di Montereale (L'Aquila), Massimiliano Giorgi sottolineando che "la situazione è critica. C'è il terremoto, c'è la neve". "La situazione è tragica, drammatica. Abbiamo tanta neve e ora il problema grande è il terremoto: ci sono scosse continue, pesanti, durature. Stiamo aspettando i soccorsi, devono liberare le strade dalla neve altrimenti non riusciamo ad uscire di casa" ha detto all'Adnkronos il vicesindaco di Campotosto (L'Aquila), Gaetana D'Alessio. "C'è paura", ha sottolineato, spiegando che le scosse continuano ma a causa dei metri di neve non è possibile uscire di casa. Critica la situazione anche in alcune frazioni di Amatrice dove alcuni nuclei familiari sono bloccati a causa delle copiose nevicate e delle scosse. "Mi auguro che quanto ha promesso il ministro Pinotti trovi un reale riscontro, e le turbine arrivino quanto prima per permettere a quelle famiglie che si trovano ancora in isolamento di riuscire a uscire dalle case" ha affermato il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Da Castelluccio di Norcia non si va e non si viene. Neanche gli alpini, unici rimasti a presidiare il paese dei Sibillini, possono abbandonare il loro container e scendere a valle: la neve è diventata proibitiva anche per loro. "A Castelluccio i nostri alpini hanno scorte di viveri per una settimana - ha spiegato l'ufficiale del 5 Reggimento Alpini di Vipiteno, Francesco D'Aniello - ma neanche noi, con i nostri mezzi possiamo salire fin lassù. Sulla strada per arrivare a Castelluccio ci sono cumuli di neve alti anche tre-quattro metri, sarebbe troppo rischioso provare a superarli". E così, i quattro alpini che sono rimasti a controllare la zona, sono, di fatto, isolati.