Seul, 1 feb. (AdnKronos/Dpa) - Ban Ki-moon esclude una sua candidatura alla presidenziali in Corea del Sud, mettendo fine a mesi di voci e speculazioni. In una conferenza stampa a sorpresa a Seul, dopo aver incontrato i leader dei tre principali partiti politici sudcoreani, l'ex segretario generale della Nazioni Unite ha detto: "Nelle ultime tre settimane ho dedicato tutto me stesso" al Paese, "ma il mio sincero patriottismo e la mia passione sono stati danneggiati da voci e false notizie, che hanno ferito me e la mia famiglia". Anche se finora non aveva mai parlato ufficialmente della sua intenzione di candidarsi a presidente, era dato per scontato che lo avrebbe fatto e lui stesso aveva dichiarato di voler lavorare per "un cambiamento nella politica" e per "unificare" il Paese, scosso dallo scandalo che ha travolto la presidente Park Geun-hye, costretta a lasciare a causa dell'avvio di un procedimento di impeachment. Prima che esplodesse lo scandalo nell'ottobre scorso, le chance di Ban - che ha lasciato il Palazzo di vetro il 31 dicembre - erano abbastanza forti ed era saldamente in testa nei sondaggi. Ma, nelle ultime settimane, è stato indebolito dalle accuse di essere legato alla stessa presidente e dalle accuse di corruzione, negli Stati Uniti, mosse a un fratello più giovane e a un nipote. Senza contare che su Internet il popolo degli internauti lo accusava di essere distante dalla società sudcoreana e dal Paese, dal quale mancava da dieci anni. Le elezioni presidenziali in Corea del Sud non sono state ancora fissate: secondo il calendario dovrebbero tenersi a dicembre prossimo, ma dipenderà da cosa deciderà di fare la Corte costituzionale, confermando o meno il procedimento di impeachment contro la Park.