Parigi, 1 mar. (AdnKronos) - "Signore e signori, il mio avvocato è stato informato che sarò convocato il 15 marzo dai giudici istruttori per essere incriminato". Lo ha confermato in una dichiarazione dal quartier generale della sua campagna il candidato della destra alle presidenziali francesi Francois Fillon, denunciando come nel suo caso "lo stato di diritto sia stato sistematicamente violato". "Non cedo, non mi ritiro, andrò fino in fondo", ha sottolineato inoltre durante la dichiarazione alla stampa. "Sarò - ha detto - il candidato alla presidenza della Repubblica". "E' al popolo francese e a lui solo che mi appello", ha detto ancora il candidato della destra francese, aggiungendo che "solo il suffragio universale" e non il procedimento a suo carico "potrà decidere chi sarà il prossimo presidente" francese. Accusato di aver assegnato impieghi fittizi di assistenti parlamentari alla moglie Penelope e i figli, Fillon ha ribadito la sua innocenza, rivolgendosi ai francesi perché siano loro a decidere. "I miei sostenitori parlano di assassinio politico - ha dichiarato - non è solo me che vogliono assassinare, è l'elezione presidenziale". Intanto, stando a quanto riferiscono due funzionari del partito Les Républicains a Le Figaro, il direttore della campagna di Fillon, Patrick Stefanini, si sarebbe dimesso. Secondo il quotidiano, inoltre, anche Penelope Fillon, avrebbe ricevuto un preavviso di rinvio a giudizio per il 18 marzo. Ma una fonte molto vicina a Fillon contattata dal giornale smentisce: "Penelope è casa sua, sta benissimo", ha affermato, negando categoricamente la notizia la moglie del candidato sarebbe stata messa in stato di fermo.