Reggio Emilia, 8 apr. (AdnKronos) - Arrestato e condannato in via definitiva a 6 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata su una bimba di meno di sei anni. I carabinieri di Gualtieri hanno arrestato un ottantenne reggiano dopo che, a giugno dell’anno scorso, si trovava all’interno di un bar di un comune della bassa reggiana dove era presente anche la piccola, intenta a fare dei disegni che poi mostrava ai presenti. Approfittando di questa circostanza l'anziano ha preso in braccio la bambina toccandola nelle parti intime. Una scena vista anche da altri clienti, uno dei quali avrebbe intimato all'uomo di lasciar andare la bimba. L'80enne, negando l’evidenza, aveva lasciato andare la bimba allontanandosi. I genitori, avvertiti del fatto, si erano subito presentati in caserma denunciando ai carabinieri il grave fatto. Le indagini dei militari hanno permesso di acquisire elementi certi nei confronti del pedofilo, dapprima condotto ai domiciliari e ora in carcere. Nell’immediato la Procura reggiana aveva chiesto e ottenuto dal Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare. Ora la sentenza di condanna a sei anni di reclusione che, essendo divenuta esecutiva, ha visto la Procura spiccare a carico dell'anziano l’ordine di carcerazione. L'80enne resterà in carcere sino al 2022. Nel 2012 era stato condannato per un analogo reato a quasi tre anni e mezzo di reclusione per una violenza risalente al 2006, vittima la figlioletta di un'amica di famiglia. La moglie dell'uomo era amica della mamma della piccola. Un'amicizia profonda e fondata su un'estrema fiducia, tanto da arrivare ad affidare ai coniugi la propria bambina. In quella circostanza, con la minaccia di picchiarla e tenendo la piccola sotto costante intimidazione psicologica, l'uomo l'aveva costretta a subire palpeggiamenti e a compierne a sua volta. Violenze che avevano gettato la bambina in uno stato di disperazione e disagio, via via diventati sempre più evidenti. Alla fine aveva trovato il coraggio di parlare, erano seguite le indagini dei carabinieri, la denuncia, l’arresto preventivo e la condanna dell’uomo, oggi finito nuovamente in carcere.