Alitalia, Delrio dice no a 'spezzatino' e statalizzazione
Roma, 19 lug. (AdnKronos) - ''L'asset di Alitalia va mantenuto integro''. L'Azienda ''ha potenzialità di sviluppo a patto che non venga assolutamente frazionata o spezzettata''. Serve quindi un ''vero investitore'' che ''creda nel progetto di sviluppo''. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, in audizione nelle commissioni riunite Trasporti e Attività produttive, in merito alle prospettive di soluzione della crisi di Alitalia.
Quindi, secondo il ministro, l'Azienda ''non può vendere le rotte, gli asset, o il settore della manutenzione. Va tenuta intera perché ha una massa critica che, adeguatamente accompagnata, può consentire di recuperare gli squilibri''.
''Più che nella riduzione del personale'' il problema di Alitalia è la ''strutturale mancanza di ricavi'', ha poi affermato il ministro. Tra le cause principali della crisi dell'azienda, secondo il ministro, vanno segnalate: ''Costi di approvigionamento del carburante molto alti, derivati e contratti di leasing degli aerei onerosi''. Inoltre la flotta non è moderna e, quindi, occorre ''investire in aerei che abbiamo capacità superiori''. Il mancato aumento dei ricavi, secondo Delrio, è dovuto proprio al ''bassissimo'' carico. Servono quindi aerei più grandi per ''rafforzare soprattutto le strategie di medio e lungo raggio''.
''Siamo contrari alla statalizzazione'' di Alitalia perché sarebbe ''un errore'' per lo Stato entrare in un mercato ''fortemente competitivo'', come quello del trasporto aereo, ha continuato Delrio. Diversa è invece la posizione del ministro rispetto all'ipotesi entrare nella società attraverso ''piccole quote di partecipazioni statali''. ''Il governo l'ha presa in considerazione'' in passato, ''non è detto che non si possa riprendere in considerazione''.