Roma, 12 set. (AdnKronos) - "E' ancora presto per dare numeri e cifre, forse siamo oltre al miliardo di danni tra famiglie che hanno perso tutto, imprese, e il piano di rilancio industriale che rischia di non decollare". Lo ha detto il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, in collegamento con Agorà su Rai Tre. "Bisogna ricordare che Livorno e provincia è un'area di crisi complessa", ha aggiunto Nogarin. Quanto alla popolazione "potrebbero essere 15mila le famiglie interessate dal nubifragio". "A Livorno e provincia la situazione è ancora critica ma sta tornando lentamente alla normalità, anche se alcune aree sono ancora in difficoltà, ma siamo in contatto con tutti i cittadini", ha poi precisato il sindaco. Proseguono intanto le ricerche dell'ultimo disperso, Gianfranco Tampucci. Dopo il ritrovamento, ieri, del corpo di Martina Bechini, 34 anni, nella zona Tre Ponti, le vittime accertate sono salite a sette. Ieri sera il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha firmato il decreto con cui dichiara lo stato di emergenza regionale relativamente ai Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo in seguito alle fortissime precipitazioni nella notte tra sabato e domenica. Il provvedimento adottato da Rossi rappresenta il presupposto indispensabile per la dichiarazione dello stato di emergenza che dovrà essere adottato a livello nazionale, così da permettere di utilizzare i primi fondi per gli interventi in somma urgenza nelle zone alluvionate. Oggi Rossi è a Livorno dove si tratterrà tutto il giorno. Prima tappa al Pala Modì per incontrare i volontari, dove è arrivato intorno alle ore 9. Poi sopralluoghi su Chioma, Ardenza, Rio Maggiore e Ugione. Già ieri il presidente della Regione Toscana si è recato a Livorno per numerosi sopralluoghi e per un vertice con la Protezione civile alla presenza del sindaco Nogarin e del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. Nel corso della puntata di Omnibus, su La7, Rossi ha sollecitato un provvedimento speciale del governo per la città, un intervento sostanzioso, sul modello di quelli varati per il Veneto o per il terremoto in Emilia. "Livorno è una città in ginocchio - ha spiegato il presidente Rossi - la zona industriale e anche quella di Collesalvetti sono colpite in modo pesante, le case, gli scantinati, molte abitazioni e soprattutto i seminterrati sono stati invasi dall'acqua e ci sono molte famiglie che si trovano totalmente prive di ogni cosa. O si fa, da parte del Parlamento e del Governo, un provvedimento veramente importante tipo quello che fu fatto nel 2010 per l'alluvione del Veneto, con 300 milioni, o per il terremoto in Emilia con 500 milioni, per dare a questa città la possibilità di risollevarsi, oppure davvero bisogna dire 'piove sul bagnato'". "Livorno è la realtà, dal punto di vista economico, sociale, occupazionale, più difficile di tutta la Toscana - ha aggiunto Rossi - E' questo il punto politico su cui discutere. Non ci accontenteremo di un provvedimento ordinario per rimettere a posto qualcosa, come si fa in questi casi. C'è bisogno di un intervento davvero sostanzioso da un punto di vista finanziario rivolto a imprese e famiglie. Altrimenti anche le tensioni sociali che questa città vive in maniera piuttosto pesante rischiano di diventare esplosive".