Manovra, niente procedura d'infrazione per l'Italia
Bruxelles, 19 dic. (AdnKronos) - L'Italia non sarà sanzionata. Il collegio dei commissari europei, riunito stamani a Bruxelles, ha deciso di non avviare la procedura per debito (Edp in gergo) nei confronti del nostro Paese. "Siamo chiari: la soluzione individuata" per correggere la manovra economica dell'Italia "non è l'ideale, ma evita di aprire una procedura per deficit eccessivo in questa fase e corregge una situazione di seria inadempienza rispetto al patto di stabilità", ha commentato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis in conferenza stampa a Bruxelles,, sottolineando che "è importante il fatto che la nuova manovra è basata su uno scenario economico plausibile: politiche di bilancio sostenibili e credibili non possono essere pianificate sulla base di stime ultraottimiste".
"Lo sforzo addizionale presentato dall'Italia per il 2019 ammonta a 10,25 mld di euro - ha aggiunto Dombrovskis - Con le assunzioni del nuovo scenario macroeconomico, le misure addizionali presentate e la flessibilità per eventi eccezionali, il deficit nominale è al 2,04% del Pil. E questo significa che il deterioramento strutturale è stato ridotto dallo 0,8% del Pil nel Dpb originale a zero nella proposta di oggi". Tuttavia "la composizione delle misure annunciate e della manovra nel suo complesso desta ancora preoccupazione nel suo complesso", ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea.
CONTE - Intanto, parlando al Senato della manovra, il premier Giuseppe Conte ha spiegato di aver "lavorato con la massima determinazione per evitare la procedura di infrazione". Quella sulla manovra economica realizzata dal governo "è una soluzione buona per gli italiani e soddisfacente per l'Europa", ha osservato. "Abbiamo salvato l'impostazione della manovra - ha aggiunto -, non abbiamo ceduto sui contenuti certi degli effetti virtuosi che una manovra espansiva potrà determinare". Dall'Europa, nel corso della trattativa per evitare l'infrazione, c'è stata "rigidità di posizioni ma - ha sottolineato il premier - anche apertura al dialogo. Abbiamo lavorato affinché fosse quantificata la stima economica e finanziaria delle misure" contenute in manovra, "soprattutto di quelle a carattere sociale e previdenziale. Queste valutazioni hanno rilevato che le risorse necessarie per realizzarle erano inferiori a quelle inizialmente previste, il che ci ha portato a ridurre il disavanzo dall'iniziale 2,4% al 2,04% circa, senza modificare i contenuti", sia "riguardo la platea che riguardo ai tempi di attuazione. Ci tengo a ribadirlo: sia quota 100 che reddito di cittadinanza partiranno nei tempi previsti", ha concluso Conte.
DI MAIO - "Le misure qualificanti della manovra economica e le platee di riferimento rimangono invariate e confermate al 100%", ha invece dichiarato in una nota il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, sostenendo che "reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti". Poi, facendo riferimento alla trattativa europea, Di Maio ha sostenuto che "questo risultato lo dobbiamo al Presidente Conte, persona leale e determinata che non ha mai fatto pressioni sulle forze di maggioranza per cedere sulle misure ma, al contrario, ha fatto valere in tutti i contesti le ragioni del governo e degli italiani. A lui oggi va la mia gratitudine e un sentito 'Grazie Presidente!'", ha concluso il leader del M5S.