Ue: "Procedura giustificata" Il governo: "Ora dialogo"
Roma, 5 giu. (AdnKronos) - L'avvio di una procedura per debitonei confronti dell'Italia è "giustificato". Lo ha stabilito la Commissione Europea, che nel collegio di oggi ha adottato relazioni ex articolo 126.3 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea "nei confronti di Belgio, Francia, Italia e Cipro, in cui esamina la conformità̀ di questi paesi con i criteri relativi al disavanzo e al debito previsti dal trattato. Per l'Italia, la relazione conclude che è̀ giustificata una procedura per disavanzi eccessivi per il debito". In Italia, sottolineano da Bruxelles, "le prospettive per la crescita e le finanze pubbliche sono peggiorate e le recenti misure messe in atto fanno marcia indietro su parti di riforme attuate in precedenza, anche in relazione al sistema pensionistico".
DOMBROVSKIS E MOSCOVICI - Nel corso della conferenza stampa seguita al collegio dei commissari, il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici hanno precisato e sottolineato più volte che la procedura per debito nei confronti dell'Italia è "giustificata", alla luce dei dati, ma non è ancora "aperta", poiché la decisione spetta al Consiglio Ue, nella formazione Ecofin, che si riunirà il prossimo 9 luglio a Bruxelles. "Oggi - ha detto Dombrovskis - abbiamo pubblicato un rapporto ex articolo 126.3 del Tfue, che valuta la violazione del parametro del debito nel 2018". Il rapporto "conclude che il criterio del debito non viene rispettato e che una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è giustificata". "Per essere chiari - ha aggiunto - oggi non apriamo la procedura per debito. Prima, gli Stati membri devono dare il loro parere sul rapporto ex articolo 126.3. Il Comitato Economico e Finanziario ha due settimane per formulare la sua opinione sulle nostre conclusioni". Sulla stessa linea Moscovici. "Siamo chiari - ha sottolineato - non la stiamo aprendo oggi. Sta al Consiglio ora esprimere la sua visione sulla materia e sulla nostra analisi, che è meramente fattuale. In attesa di questa opinione, non vedo alcun bisogno di speculare". A SkyTG24, rispondendo a una domanda se la situazione italiana attuale sia responsabilità di questo governo, Dombrovskis ha spiegato che "la procedura per deficit eccessivo riguarda quest’anno e l’anno prossimo e quindi riflette le decisioni di questo governo, come quella di aumentare il deficit di budget, quest’anno che ha portato le conseguenze negative sull’economia Italiana". "Riguardo all’anno scorso, il governo è cambiato a giugno, per cui la responsabilità è condivisa” ha concluso.
PALAZZO CHIGI - Il governo, "preso atto dell’esito della valutazione della Commissione europea circa il rispetto della Regola di riduzione del debito nel 2018, ricorda di aver "presentato una serie di giustificazioni (i cosiddetti fattori rilevanti) per il mancato rispetto della riduzione del rapporto debito/Pil nel 2018. In chiave prospettica, sono state anche fornite stime e valutazioni che indicano che nell’anno in corso l’Italia rispetterà i dettami del Patto di Stabilità e Crescita". "Il governo intende continuare a dialogare con la Commissione" assicurando di monitorare "costantemente l'andamento dei conti pubblici ed è determinato a perseguire il fondamentale obiettivo di saldo strutturale e ad adottare tutte le cautele e le iniziative funzionali al raggiungimento di tale obiettivo", si legge ancora. E, auspicando "la continuazione di un dialogo costruttivo con la Commissione", si vuole "arrivare ad un accordo circa le modalità con cui gli obiettivi per l'anno in corso verranno conseguiti e un sentiero di discesa del deficit coerente con gli impegni già assunti da Governo e Parlamento italiani".
CONTE - "Io sono sempre determinato e ottimista, farò ogni sforzo per scongiurare una procedura di infrazione che ovviamente non fa bene al Paese" ha assicurato il premier Giuseppe Conte parlando con i cronisti ad Hanoi.
DI MAIO - Il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto su Facebook. "Ora si parla tanto di questa possibile procedura di infrazione e sapete cosa riguarda? Riguarda il debito prodotto dal Partito Democratico nel 2017 e 2018. Noi la prendiamo seriamente, ma non possiamo fare finta di non sapere che ci sono Paesi europei che in questi anni, per risollevare la loro economia, hanno fatto molto più deficit di quanto consentito dai Trattati. E non sono andati incontro a nessuna sanzione!" scrive il vicepremier. "Sono anni che diamo senza ricevere - lamenta - o che riceviamo meno di quanto ci spetterebbe, anni che siamo totalmente ignorati sulla questione migranti, ad esempio. Ci lasciano tutto il peso e, come se non bastasse, poi ci fanno pure la morale. Così non va bene, così è troppo facile". Inoltre "non è concepibile che un Paese con 6 milioni di disoccupati reali e migliaia di aziende che producono sotto il loro potenziale venga messo in croce perché vuole investire sulla crescita, il lavoro e la riduzione delle tasse". Quindi ribadisce: "Quota 100 non si tocca e, sia chiaro, le pensioni degli italiani non si toccano!".
SALVINI - "Io voglio usare i soldi degli italiani per ridurre le tasse agli italiani, è l'unico modo per far ripartire questo paese", commenta Matteo Salvini da Foligno, parlando del debito pubblico dopo la presa di posizione di Bruxelles che minaccia la procedura d'infrazione: "Mi multeranno? E mi multeranno tanto. Ormai ho perso il conto dei processi, me ne arriverà un altro dal tribunale di Catania, ve lo anticipo, vediamo chi si stufa prima". "L'unico modo per ridurre il debito creato in passato è tagliare le tasse (Flat Tax) e permettere agli italiani di lavorare di più e meglio. Con i tagli, le sanzioni e l'austerità sono cresciuti debito, povertà, precarietà e disoccupazione, dobbiamo fare il contrario", aveva detto poco prima il vicepremier aggiungendo: "Non chiediamo i soldi degli altri, vogliamo solo investire in lavoro, crescita, ricerca e infrastrutture. Sono sicuro che a Bruxelles rispetteranno questa volontà".
MARTEDI' INFORMATIVA TRIA - Martedì prossimo alle 14 il ministro dell'Economia Giovanni Tria svolgerà in aula alla Camera, un'informativa sulla relazione della commissione europea sullo stato dei conti pubblici e sulla possibile apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo a Montecitorio.
CHE SUCCEDE ORA - Il prossimo passo tocca al Comitato Economico e Finanziario del Consiglio, che deve dare la propria opinione sul rapporto della Commissione (articolo 126.4) entro due settimane. A quel punto, la palla ripassa alla Commissione, che deve formulare contestualmente un'opinione (126.5) e una raccomandazione (126.6). Poi tocca al Consiglio, all'Ecofin in questo caso, prendere una decisione sull'avvio della procedura vera e propria (126.6) e una raccomandazione (126.7). La raccomandazione, cui lo Stato deve attenersi, contiene una scadenza per riportare i conti in ordine: può essere di sei mesi, oppure di tre mesi se la situazione è giudicata particolarmente seria. La Commissione, a questo punto, può imporre il versamento di una somma pari allo 0,2% del Pil su un conto che non frutta interessi, in caso di seria inosservanza degli obblighi di bilancio. Sono 17 gli stadi della procedura che diventa via via più vincolante e penalizzante a mano a mano che procede.
SPREAD A 285 E BORSA GIU' - Intanto, l'annuncio della Commissione europea fa salire a 285 punti base lo spread tra Btp e Bund, con il rendimento decennale pari al 2,63%. Stamane aveva aperto a 275 punti base, con un rendimento del 2,53%. Le parole di Bruxelles pesano anche su Piazza Affari, con il Ftse Mib che dopo l'annuncio ha perso lo 0,77%.