Roma, 22 giu. (Adnkronos) - di Silvia Mancinelli Maria Corazza potrebbe essere stata colpita con forza prima di bruciare nel rogo della sua Ford Fiesta, venerdì 14 giugno scorso a Torvaianica. E' quanto emerge, apprende l'Adnkronos da fonti investigative, da un primo esame effettuato sul corpo della donna, la cui autopsia è slittata a lunedì. I segni di violenza sulla 46enne potrebbero avvalorare l'ipotesi di un presunto omicidio-suicidio, avanzata già nelle ore immediatamente successive al rinvenimento dell'auto carbonizzata con i due cadaveri all'interno. Sul corpo di Domenico Raco, come spiegano fonti investigative all'Adnkronos, non ci sono invece segni di violenza esogena. Dall'autopsia, effettuata all'istituto di medicina legale del policlinico Tor Vergata, emerge che Domenico Raco è morto a causa del monossido di carbonio.

Resta da capire, al momento, la natura dei rapporti tra i due: evidenze insuperabili mancano in un senso o in un altro. Escluso, tuttavia, che il 39enne di Molochio nel reggino sia stato ucciso. Si sarebbe cosparso dell'olio, che aveva comprato poco prima in un distributore a Pomezia e che è servito a tenere viva la fiamma per un tempo più lungo rispetto alla benzina, lasciandosi morire quando Maria Corazza era già senza vita nell'auto.