ex ministro indica rotta 'Noi moderati' a vigilia Congresso partito centrista, 'prima occasione sono europee' Roma, 20 mag. (Adnkronos) - ''Il futuro è adesso, perché è adesso che come centrodestra abbiamo l'occasione, su mandato degli elettori, di lavorare per cambiare l'Italia...''. Maurizio Lupi, capo politico di Noi moderati, spiega all'Adnkronos che il titolo-slogan del primo congresso del partito centrista è già tutto un programma. Oggi e domani, all'hotel Marriott di Roma, si celebrano, infatti, le assise della cosiddetta quarta gamba del centrodestra e l'ex ministro indica la rotta politica in vista delle europee, nuovo banco di prova per la tenuta del coalizione a trazione meloniana. ''Sono le riforme, che siamo chiamati a fare adesso -sottolinea Lupi- che pongono le basi per un futuro di crescita e di sviluppo. Questa è la sfida del presente che, se vinta, inizia a costruire il futuro. Faccio un esempio: gli investimenti in educazione, istruzione e formazione, devono diventare prioritari: investire sui giovani dà concretezza e fa capire con evidenza che cosa vuol dire che il futuro è adesso". L'obiettivo di Noi moderati è rafforzare in Italia e in Europa l'asse popolari-conservatori, un progetto che piace molto a Giorgia Meloni ed è gradito anche a Forza Italia. E se Matteo Renzi è interessato, può aprire un dialogo, ma niente cannibalismi, deve accettare di aderire alla quarta gamba centrista per avviare un percorso insieme. Lupi spiega come provare a realizzare il disegno di unire le forze del Ppe e di Ecr: ''Per rafforzare il dialogo tra popolari e conservatori occorre che nasca e si rafforzi il polo popolare e moderato del centrodestra, che è una realtà nel paese ma poco rappresentata nelle istituzioni". "Non penso a una somma di sigle", precisa Lupi, "ma un convergere unitario di soggetti sociali e politici". La "prima occasione", assicura, "sono le europee a cui guardare come una prospettiva politica, l'asse, appunto, tra popolari e conservatori. Non solo un test per la maggioranza". La "prova che questa prospettiva ha serie implicazioni politiche", rimarca l'ex ministro, ''è nel nervosismo di certi politici francesi, che sfogano sull’Italia il timore di una perdita di peso sullo scenario europeo".