Bonus partite Iva: beneficiari e importi previsti
(Adnkronos) - Se per i lavoratori dipendenti esistono forme di tutela legate alla perdita o alla diminuzione del lavoro come la cassa integrazione, gli autonomi titolari di partita Iva possono richiedere il Bonus partite Iva o ISCRO, Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa. In sintesi, si tratta di una forma di cassa integrazione per lavoratori autonomi, liberi professionisti e titolari di partita Iva che perdono il lavoro e quindi subiscono diminuzioni nel proprio reddito. Il Bonus partite Iva o ISCRO è un contributo mensile erogato dall'INPS per 6 mesi per un importo variabile da un minimo di 254,75 euro a un massimo di 881,23 euro ai titolari di partita Iva in presenza di determinate condizioni.
La Legge di Bilancio 2024 ha prorogato la misura per altri 3 anni includendo alcune novità:
- La partita Iva dovrà essere stata avviata da almeno 3 anni, rispetto ai 4 anni richiesti in precedenza.
- La perdita di fatturato deve essere di almeno il 70% rispetto ai due anni precedenti. Sinora era sufficiente aver subito una perdita del 50%.
- Il fatturato annuo deve essere al di sotto di 12.000 euro, prima era 8.145 euro.
- L'indennità sarà pari al 25% dei redditi su base semestrale dichiarati nei due anni precedenti all'anno prima di quello in cui è stata effettuata la domanda. Per fare un esempio concreto, se un lavoratore autonomo ha dichiarato 5.000 euro nel 2020, dovrà dividere la cifra per calcolare il reddito semestrale e su questa cifra (ovvero 2.500) calcolare il 25%. Il risultato finale sarà un Bonus partite Iva pari a 625 euro, mensili, per 6 mesi.
I requisiti per poter richiedere il Bonus sono:
- Avere aperto la partita Iva da almeno 3 anni.
- Non percepire Reddito di cittadinanza né altri trattamenti pensionistici o prestazioni legate al reddito come NASpI o Dis-Coll.
- Essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. Oltre al Bonus partite Iva o ISCRO, per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti in difficoltà economica il Governo, nell'ambito della riforma fiscale, ha previsto il concordato preventivo biennale che permette ai contribuenti di accordarsi con il fisco, in anticipo e per due anni, in relazione ai propri redditi. Il concordato è una misura rivolta ai soggetti titolari di partita Iva, anche in regime forfettario, agli esercenti di attività d'impresa, arti o professioni.